iGaming: quanto vale il mercato dei casinò online?

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Il settore del gioco online può essere considerato proficuo da due punti di vista: da un lato ci sono le vincite che il giocatore ottiene al tavolo verde, dall’altro c’è un mercato che coinvolge ogni anno volumi di guadagno a diversi zeri, con il conseguente beneficio di investitori e società collegati. Prendendo come riferimento il nostro Paese, basti pensare che nei casino online aams gli italiani hanno speso quasi 20 miliardi nel 2021, una cifra destinata ad aumentare sempre di più in futuro.

Anche nel resto del mondo i numeri relativi al settore delle scommesse sono importanti: negli Stati Uniti ad esempio, solo nel 2021, il giro d’affari del gioco online e del betting ha generato guadagni per 61 miliardi di dollari (fonte Statista.com) e le previsioni per il 2028 prospettano quasi un raddoppio. Se queste sono le cifre, è facile intuire che gli investimenti nel settore sono un’attività costantemente attiva, che vede il susseguirsi di fusioni e soprattutto acquisizioni, in base alla vecchia regola per cui “il pesce più grande mangia il più piccolo”.

Quello a cui facciamo riferimento è la parte legale del mercato, rappresentata dai casino online aams in Italia e dagli operatori che, nel resto d’Europa e del mondo, sono presenti in base alla regole del Paese di riferimento. Uno degli effetti collaterali di un’industria in costante espansione è anche il tentativo di intrufolarsi secondo modalità illecite, come dimostrano i controlli che avvengono regolarmente per limitare il fenomeno dell’illegalità.

Il fenomeno delle acquisizioni nel gambling online

Scorrendo le principali notizie relative al mondo del gioco online, è impossibile non notare che l’operazione più frequente è quella delle acquisizioni di società. Negli ultimi tempi, il fenomeno ha raggiunto una velocità incredibile, se rapportata soprattutto all’entità economica delle operazioni, e ha coinvolto società sia italiane che estere.

Sisal ad esempio, un caposaldo dei casino online aams, è stata acquisita da Flutter Entertainment Plc per 1,3 miliardi di euro lo scorso anno. L’operazione ha avuto un valore simbolico oltre che economico, dato che la società operava nel mercato del gioco dal 1946, entrando nel 2009 nel segmento virtuale. Probabilmente il crescente interesse verso un bacino di giocatori in crescita ha spinto Flutter ad entrare con decisione nel panorama italiano.

Anche un altro titano del gambling internazionale è stato recentemente acquisito dalla società 888: parliamo di William Hill, un nome che ha rappresentato quasi un simbolo della tradizione inglese di gambling e sport betting. Sono proprio le parole con cui l’ex CEO di William Hill ha commentato l‘operazione a farci intuire le forze che muovono questi cambiamenti frequenti e rilevanti del settore. Secondo Joe Asher, l’acquisizione era “inevitabile” per una ragione di fondo: il gambling online è basato sull’accesso a mercati, giocatori, licenze e tecnologie.

Più si riesce a concentrare questa disponibilità nelle mani di pochi operatori “forti” e più competitivo diviene il settore, sia in termini di efficienza che di qualità dell’offerta. Acquisire o cedere asset è una strategia che paga di più (in senso lato) rispetto all’investire in maniera autonoma. Una valutazione di fondo che, se può essere applicata a quasi ogni settore degli investimenti, è ancora più adatta a un’arena competitiva come quella del gioco online.