Microcar elettriche. La nuova Topolino della Fiat nasce dalla Citroën Ami e dalla Opel Rocks-e

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Come anticipato l’anno scorso da Quattroruote, la Fiat ha scelto il nome Topolino per la sua microcar elettrica e ha impostato il progetto sulla base della Citroën Ami, il quadriciclo del marchio francese che, sempre nell’ambito del gruppo Stellantis, ha già dato vita alla tedesca Opel Rocks-e.

Nonostante l’attualità del design e la modernità dell’insieme, che proiettano fin da ora il nuovo modello di microcar nell’empireo delle auto elettriche di nuova generazione, è innegabile che gli stilisti si siano ispirati al profilo della Fiat 500 del 1957, anche per “la bombatura arcuata che attraversa il frontale sopra il logo della Casa e per la nervatura trasversale sotto il parabrezza, a sua volta un omaggio alla linea del cofano a coperchio del cinquino originale” come giustamente fa notare Quattroruote.

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Gli aspetti tecnici

La Fiat non ha ancora diffuso i dettagli tecnici della Topolino: sappiamo solo che la citycar elettrica prevede due posti. Possiamo tuttavia aiutarci nell’identikit del nuovo quadriciclo elettrico con un breve ripasso dei dati della “donor car”, la Citroën Ami. Il modello italiano dovrebbe ricalcarne le dimensioni, con una lunghezza attorno ai 2,4 metri e una larghezza di 1,4, e la meccanica, costituita da un motore elettrico singolo da 6 kW/8 CV, alimentato da una batteria da 5,5 kWh di capacità. Quanto basta per garantirle un’autonomia non distante dai 70 chilometri dichiarati per la Citroën e una velocità massima limitata a 45 km/h: caratteristica, quest’ultima, che renderebbe la Topolino adatta all’omologazione come quadriciclo e alla guida con patentino a partire da 14 anni.

Foto tratta da Quattroruote

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