Nuveen, perché investire in una strategia di credito incentrata sulla produzione di energia verde

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Quando si parla di green energy credit ci si riferisce ad un sistema di prestiti che finanziano asset di energia pulita, come ad esempio parchi eolici onshore e offshore e impianti solari fotovoltaici. Come trarre vantaggio dalle attuali dinamiche di mercato e come favorire una mitigazione del rischio al ribasso in un settore resiliente con un elevato potenziale di crescita? Ad analizzare le opportunità del settore è Claudio Vescovo Head of Energy Transition Credit Funds di Nuveen Infrastructure, l’investment specialist nel campo delle infrastrutture di Nuveen, società con 1.100 miliardi di dollari di patrimonio in gestione1.

Il contesto

La transizione energetica guiderà la più grande riconfigurazione che il mondo industrializzato abbia mai sperimentato. In Europa la transizione è già in corso, tuttavia per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050 è necessaria un’accelerazione2.

Due driver fondamentali sono alla base della transizione energetica e sono i cambiamenti climatici e la sicurezza energetica. La guerra tra Russia e Ucraina ha dimostrato che le rinnovabili non sono solo qualcosa a cui aspirare, ma rappresentano una necessità per tutte le economie europee.

La risposta a queste esigenze passa dalla decarbonizzazione. E questo significa: aumentare la produzione di energia pulita ottenuta da parchi eolici onshore e offshore, impianti solari fotovoltaici, generatori a biomassa e impianti che producono energia idroelettrica; fornire servizi e assistenza per la produzione di energia pulita, sostenere l’elettrificazione e infine richiede una diminuzione della quantità di energia impiegata dai paesi e un miglioramento dell’efficienza energetica dai processi industriali e degli edifici residenziali.

Gli investimenti in energia pulita

L’Ue genera già circa il 40% della sua elettricità da fonti green, l’obiettivo è raggiungere l’80-90% entro il 2050. Nonostante i notevoli finanziamenti per l’energia pulita permane un divario sostanziale tra il fabbisogno finanziario totale previsto e gli investimenti attesi. Un divario ampio e destinato ad ampliarsi gradualmente nel resto del decennio offrendo un’opportunità per gli investitori, sottolinea Nuveen. Gli investimenti europei per le infrastrutture green tra il 2010 e il 2020 ammontano a 550 miliardi di euro. Solo in Europa saranno necessari circa 5 trilioni di euro di finanziamenti nei prossimi sette anni per le infrastrutture green.

Fornire una copertura contro l’inflazione e l’aumento dei tassi

Grazie a una domanda non-elastica associata a infrastrutture di energia pulita, il settore ha mostrato un’incredibile resilienza nei periodi economici più critici, tra cui recessione e lockdown legati al COVID.

Gli investitori possono ottenere un’esposizione a lungo termine nel trend della decarbonizzazione con un innovativo approccio al credito per l’energia verde che offre il potenziale di avere un rischio simile al debito, rendimenti interessanti in un contesto di tassi in aumento e di inflazione. Il green energy credit è generalmente a tasso variabile, consentendo agli investitori di beneficiare degli aumenti delle aliquote di base.

In conclusione investire in una strategia di green energy credit con focus sull’Europa può offrire agli investitori:

  • Protezione dall’inflazione e vantaggi dagli aumenti dei tassi d’interesse
  • Elevati livelli di diversificazione, dato il numero di prestiti, paesi e tecnologie
  • Argomentazioni per investimenti nel lungo termine favoriti dai sostegni governativi per quanto riguarda l’indipendenza energetica e i cambiamenti climatici
  • Rischio simile al debito pur offrendo rendimenti simili a quelli azionari grazie alle modalità innovative di finanziamento per la transizione in Europa.

Note:

  1. Al 31 Dicembre 2022
  2. Stime del finanziamento totale per alcuni paesi europei dal 2010 al 2020, considerando l’aumento della capacità annuale e il costo totale stimato per MW per le rinnovabili e utilizzando un LTV medio dell’80%. Stime per le infrastrutture dal database Thomson One Project Finance. Fonti: IRENA Renewable Power Generation Costs in 2020, IEA World Energy Investment 2021, Thomson One.