La performance dopo una valutazione record: orientarsi tra gli elevati multipli del settore tecnologico

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I titoli del settore tecnologico hanno registrato un’impennata, ma una tale sovraperformance è sostenibile? Oppure il boom dell’intelligenza artificiale (IA) imiterà l’esplosione di Internet e il successivo tracollo del 2000-2002?

Oggi i guadagni del settore si concentrano in grandi aziende come Nvidia e Meta, con rendimenti da inizio anno (YTD) pari rispettivamente al 225% e al 148%; questo ha permesso al Nasdaq 100 di sovraperformare l’S&P 500 di circa il 25% YTD, soprattutto grazie alla sua maggiore ponderazione nel settore Tech (~60% rispetto a ~27%).  Tale rally è stato accompagnato da una significativa espansione dei multipli di valutazione, con particolare riferimento al rapporto prezzo/fatturato (P/S).  Alla fine di marzo 2023, Nvidia è diventata l’azienda con il rapporto P/S più alto sia nell’S&P 500 che nel Nasdaq 100. Da allora, il rapporto P/S non ha fatto altro che aumentare, raggiungendo un valore superiore a 40, basato sul fatturato degli ultimi 12 mesi. La relazione trimestrale sugli utili di Nvidia, tuttavia, ha previsto un forte aumento (60%) del fatturato futuro, per cui gli analisti lo stanno ora scontando, portando il multiplo a 25 volte il fatturato previsto per i prossimi 12 mesi[3].

Questo ci spinge a porci una domanda fondamentale: sulla base di un campione storico di aziende che hanno raggiunto tali valutazioni in passato, quali sono le probabilità che Nvidia possa continuare a sovraperformare?

Dinamica dei titoli con il P/S più elevato

All’interno dell’universo delle principali 500 aziende statunitensi per capitalizzazione di mercato, 99 società si sono distinte per il proprio rapporto P/S, il più alto mai raggiunto dagli anni ’60. Oggi Nvidia detiene questo primato. Il settore Tech è quello in cui si concentra la maggior parte dei titoli con i multipli più elevati (il 27,3% delle società), seguito dai settori Health ed Energy, che rappresentano rispettivamente il 22,2% e il 17,2%. Per comprendere le dinamiche delle società con il miglior rapporto P/S, abbiamo esaminato le loro performance nei vari periodi successivi al momento in cui sono salite in testa. Abbiamo analizzato i loro rendimenti a 1, 3, 5 anni e fino alla fine del campione o a marzo 2023.  È emerso un modello interessante. Nell’anno successivo al momento in cui un’azione conquista la vetta del rapporto P/S per la prima volta, le relative aziende continuano a sovraperformare, battendo in media l’S&P 500 di quasi l’1,5%.   Ma il loro slancio vacilla negli anni a seguire: nei tre anni successivi, il loro rendimento medio annuo scende a -4,4% e il rendimento medio annuo a cinque anni scende ulteriormente a -1,5%. In particolare, i mercati registrano un rendimento annuo superiore al 9% nei successivi 3-5 anni; questo significa che, rispetto agli stessi, tali titoli ottengono una sottoperformance di oltre due cifre. Se consideriamo l’intera storia di questi titoli, il loro rendimento medio è ancora inferiore a quello del mercato di oltre il 12% all’anno.

Anche se scomponiamo il dato per settore, sembra che una volta che un’azienda raggiunge la posizione di “top P/S”, faccia fatica a mantenere il suo slancio e a stare al passo con il mercato. I settori Tech ed Health, ovvero quelli con il maggior numero di società che rientrano in questa classifica, non sovraperformano neanche nel breve periodo, registrando in media rendimenti negativi.

Probabilità di sovraperformance in calo

Le 231 società che hanno raggiunto un P/S superiore a 25 hanno sovraperformato il mercato nell’anno successivo solo nel 21% dei casi, con un rendimento relativo mediano del -36%. Su orizzonti più lunghi, questa percentuale peggiora, raggiungendo il 9% nei 3 anni successivi e il 4% nei 20 anni successivi. Per i rapporti P/S più elevati (>40), superare il mercato in tutti i periodi diventa ancora più improbabile. Le possibilità che, a queste valutazioni, un titolo continui a vincere a lungo termine non giocano a favore di chi lo detiene.  Negli ultimi anni il mercato ha registrato un cambiamento: i rapporti prezzo/fatturato (P/S) elevati sono diventati sempre più comuni, soprattutto nel settore tecnologico. La nostra analisi suggerisce che un’eccessiva enfasi sui titoli ad alto P/S potrebbe rivelarsi fallimentare nel lungo periodo, in quanto potrebbe risultare difficile per queste aziende sostenere la rapida crescita necessaria a giustificare tali valutazioni e continuare la loro traiettoria di rendimento.