Cristiano Leone. Antesignano di un nuovo modo di fare cultura, aperta a tutti, diffusa e immersiva

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IL NUOVO UMANESIMO CULTURALE DI CRISTIANO LEONE

Direttore artistico e filologo, Cristiano Leone è antesignano di un nuovo modo di fare cultura, una visione non limitata a un solo spazio e a un solo tempo, sinonimo di inclusione del pubblico più eterogeneo, per una cultura aperta a tutti, diffusa e immersiva. Che si tratti di progetti per alcuni grandi istituzioni pubbliche, o per collaborazioni con noti brand della moda e del design, Leone spazia dalla performance art alla musica, alla danza, alla videoarte, al teatro, e alle arti visive, coinvolgendo artisti di fama mondiale.

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Mai come in questo momento storico e sociale si sente la necessità, anche da parte delle aziende, di investire nell’ambito culturale come leva di marketing e costruzione di un’identità profonda, a vantaggio anche della crescita economico sociale del proprio Paese.

Un nuovo Umanesimo Culturale

È, a tutti gli effetti, un nuovo Umanesimo Culturale, di cui figure come Cristiano Leone si fanno portavoce. Il centro della sua attività è, sempre, la promozione del patrimonio storico e artistico attraverso il dialogo con le arti contemporanee. Docente universitario di management culturale e direzione artistica, Leone si muove con agilità tra la riflessione teorica, l’applicazione artistica e la gestione manageriale.

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Le Politiche culturali promosse da Leone hanno come obiettivo di oltrepassare le frontiere artistiche e culturali di cui è profondo conoscitore, aprendo i suoi spazi, senza arroganza, a tutti coloro che desiderano avvicinarsi alla cultura, senza limiti di classe, età, genere e con occhio attento all’evoluzione dei tempi e alle strategie digitali.

Come è accaduto nel 2016, all’Accademia di Francia a Roma-Villa Medici, quando, come Responsabile della programmazione e della comunicazione, ha aperto le porte dell’istituzione al grande pubblico attraverso mostre, incontri settimanali con i maestri della creazione ed eventi speciali.

Nuove forme d’arte

La modernità del suo umanesimo culturale non dimentica la sperimentazione di nuove forme d’arte, nelle quali i luoghi depositari della cultura antica del nostro Paese diventano “palestre di creatività”, come è avvenuto nel 2018 in occasione del festival Ō, dove musica e danza sono diventate voce e gesto del Museo Nazionale Romano, o in occasione della mostra sperimentale  Lessico animale  di Yuval Avital, di cui Leone è stato curatore e drammaturgo dinamico, nel 2022, opera al confine tra performance art, teatro, arti visive e performative; o nel 2023, quando Lessico Animale ha assunto una nuova forma espositiva e performativa alle Terme di Caracalla, con un secondo capitolo, Lessico Animale. Mysterion, per celebrare i sotterranei del vasto complesso monumentale e il suo antico Mitreo, tornato dopo molti secoli ad accogliere in chiave contemporanea la ritualità del culto di Mitra.

Cristiano Leone è questo, ma anche di più; fa parte di quelle eccellenze che anche gli altri Paesi apprezzano e chiamano a gran voce come direttori di importanti centri culturali, come è accaduto tra il 2022 e il 2023, in occasione della missione di direzione artistica e linguistica della prefigurazione della Cité internationale de la langue française, progetto culturale faro del Presidente della Repubblica Emmanuel Macron, che aprirà le sue porte nelle prossime settimane in Francia.

 

Foto: Ansa-e-Igor-Bacovich