Rispettato l’accordo fra CULMV e sezione terminal operators di Confindustria Genova

-
- Advertising -

I terminalisti genovesi pagheranno entro la fine di gennaio l'”una tantum” di 1.078.000 euro, a valere sulle tariffe del 2023 (fonte: ANSA).

L’incontro fra le segreterie di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Autorità di sistema portuale del Mar ligure occidentale ha dato i risultati sperati dai sindacati: un adeguamento salariale per i lavoratori, soci operativi, della Compagnia Unica Paride Batini.
“I terminalisti rispetteranno l’intesa raggiunta lo scorso agosto fra Culmv e la sezione terminal operators di Confindustria Genova e sancita dal verbale di incontro fra noi e l’Autorità portuale” commentano soddisfatti i sindacati che nei giorni scorsi avevano fatto scattare l’allerta, avviando una serie di incontri, paralleli a quelli fra Culmv e terminalisti, proprio per verificare che l’impegno a erogare l’una tantum, il cui pagamento era previsto nella prima decade di gennaio, fosse rispettato. Ci sarà probabilmente uno slittamento di qualche settimana, ma la conferma è arrivata.

- Advertising -

CULMV – Compagnia Unica Lavoratori Merci Varie Paride Batini

L’origine della Compagnia risale al Medioevo, e precisamente al 11 Giugno 1340, data in cui è stata ufficialmente costituita la Compagnia dei Caravana, alla quale era riservato il facchinaggio delle merci soggette a dogana. La storia della Compagnia è da quel momento e sino ai giorni nostri legata a due fattori contrastanti: da un lato, le esigenze del porto e della merce, che richiedevano una forza lavoro disponibile e flessibile e nello stesso tempo affidabile, professionalmente preparata e organizzata per far fronte ad un lavoro molto vario e spesso imprevedibile; dall’altro, il potere contrattuale assunto dai lavoratori per autonomia, capacità critica, grande forza organizzativa, che finiva per preoccupare il padronato, il quale giornalmente tentava di ridurne il ruolo, mettendo in difficoltà quegli stessi lavoratori che gli erano per altri versi indispensabili.

La Compagnia dei Caravana resiste sostanzialmente immutata durante i secoli, mantenendo un forte potere contrattuale che le consente di sopravvivere anche quando, nel 1800, il governo scioglie per decreto tutte le corporazioni presenti nei porti e si ritorna alla ” libera scelta “, ossia alla chiamata giornaliera a discrezione dei cosiddetti “confidenti” degli armatori, che ricattano e taglieggiano i lavoratori e impongono salari bassissimi e orari disumani.
E’ del 1876 il primo processo a Genova contro una di queste organizzazioni di prepotenti, che si chiude con lievi condanne, ma rende più consapevoli i lavoratori della necessità di organizzarsi in modo collettivo.

- Advertising -

Iniziano lotte, scioperi e manifestazioni che portano, ai primi del 900, alla costituzione delle prime forme di organizzazione sindacale (la Camera del Lavoro) e alla nascita nel porto di leghe e cooperative che ricalcano le forme collettive delle antiche Compagnie. Su quest’onda di crescita del movimento operaio e sulla necessità di introdurre nuove regole, nasce a Genova nel 1903 il CAP – Consorzio Autonomo del Porto (ora Autorità Portuale di Genova) che assegna un governo pubblico alla portualità genovese.

Nel corso degli anni, mentre cambiano in modo radicale e rapido le tecnologie, gli imballaggi e le condizioni di lavoro, la Compagnia opera costantemente per adeguarsi al cambiamento e per rispondere alle esigenze operative e commerciali del porto.