Ance Associazione Nazionale Costruttori Edili: la transizione verso il Green Deal ha un costo

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L’Ance Associazione Nazionale Costruttori Edili si articola su tutto il territorio nazionale ed è composto da 88 Associazioni Territoriali e 20 Organismi Regionali. Centri di eccellenza di una rete associativa diffusa in modo capillare e in grado di rispondere alle reali esigenze delle imprese del settore.

Nell’analizzare le tendenze, congiunturali e strutturali del mercato delle costruzioni Ance compie abitualmente previsioni a livello nazionale e territoriale: per il 2024 prevede un calo degli investimenti in costruzione pari a -7,4% rispetto al 2023, in gran parte dovuto alla caduta degli investimenti sulle ristrutturazioni edilizie.
La Presidente dell’Ance, Federica Brancaccio, durante la presentazione dell’Osservatorio congiunturale Ance tenutasi a Roma ha espresso preoccupazione anche per i tempi lentissimi nella fase di esecuzione e per l’impatto della manutenzione straordinaria, che si rivela essere meno 27% rispetto all’anno precedente, “Il Pnrr è la più grande occasione non solo di sviluppo del Paese, ma anche la palestra per sperimentare le semplificazioni di ciò che ha rallentato la crescita del Paese negli ultimi decenni e nei prossimi mesi avrà un ruolo decisivo”.

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“Questo significa che al 2035 avremo ridotto il saldo totale di circa il 20%, quindi – osserva Federica Brancaccio – per arrivare a quota emissioni zero nel 2050, vuol dire che nei successivi 15 anni dovremo abbattere il restante 80%. Un meccanismo che di fatto colloca la maggior parte degli interventi, per ridurre l’impatto ambientale degli edifici, a ridosso della scadenza del 2050. Mi chiedo se non servirà un super incentivo per accelerare il percorso per centrare quel target” e aggiunge “Stiamo preparando le nostre imprese a un percorso di decarbonizzazione, accompagnandole in un processo che prevede un radicale cambio di modello. C’è un primo dato confortante evidenziato dal nostro centro studi: le imprese sono preparate all’avvio di questo percorso, con un’elevata percentuale di aziende interessate e sensibili al tema. Tanto che l’81% delle aziende intervistate ha già avviato un pacchetto di azioni nell’ambito della sostenibilità».

“Mi chiedo se non servirà un super incentivo per accelerare il percorso e centrare quel target”. La Presidente dell’Ance, Federica Brancaccio, intervistata da L’Economia de Il Corriere della Sera,  propone un fondo europeo o statale, per aiutare imprese e famiglie ad affrontare la grande sfida del Green Deal nei tempi richiesti. “Il tema è che la transizione verso il Green Deal ha un costo, bisogna immaginare un sistema di prezzari e di premialità che supportino le aziende ad affrontare questa sfida, basti pensare a un’impresa che acquista cemento con un ciclo produttivo più sostenibile ma con un prezzo più alto rispetto al cemento convenzionale. Questa operazione si deve configurare come uno sforzo collettivo dove serve un sostegno finanziario, come un fondo europeo o un fondo statale. Altrimenti è velleitario e si rischia di non riuscire rendere questo meccanismo diffuso e sistematico”

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Il rapporto Ance rileva che c’è stata un’accelerazione nelle fasi di aggiudicazione e consegna dei lavori, ma si riscontrano ancora rallentamenti nella fase realizzativa, soprattutto nelle grandi opere. Circa 9 miliardi di grandi cantieri Pnrr aggiudicati non riescono a partire per problemi autorizzativi in materia ambientale, sovrapposizione di regimi normativi differenti e carenze progettuali. La riduzione di cassa conseguente alla rimodulazione del Pnrr, approvata a dicembre, secondo l’associazione dei costruttori potrebbe generare rallentamenti nella realizzazione delle opere, dovuti alle minori risorse a disposizione..