Con l’inflazione ancora calda, gli investimenti in infrastrutture offrono una giusta protezione

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Nonostante i modesti miglioramenti del quadro inflazionistico degli ultimi mesi, i dati della scorsa settimana rafforzano l’idea che la Fed avrà bisogno di ulteriori conferme prima di avviare un ciclo di riduzione dei tassi. Sebbene il percorso attuale mostri che giugno potrebbe essere il mese in cui la Fed avrà un anno intero di dati sull’inflazione che mostrano un calo verso il suo obiettivo del 2%, un primo taglio potrebbe non avvenire prima della seconda metà del 2024.

La flessione del mercato della scorsa settimana è servita a ricordare quanto sia fragile l’attuale fase toro del mercato, costruita in gran parte su aspettative eccessivamente dovish in materia di politica monetaria e tassi d’interesse. Anche le valutazioni già gonfiate hanno contribuito ad alimentare la battuta d’arresto, soprattutto tra le società tecnologiche a grande capitalizzazione che hanno fatto la parte del leone sul fronte degli utili da inizio novembre.

Inoltre, il calo dei prezzi di azioni e obbligazioni evidenzia l’importanza di bilanciare i rischi in un portafoglio diversificato. Nell’attuale contesto, vediamo validi motivi per puntare su aree del mercato più difensive, tra cui le infrastrutture globali quotate. Quest’asset class ha dimostrato una notevole capacità di copertura dell’inflazione, grazie soprattutto ai suoi flussi di cassa contrattuali a lungo termine. Le società attive nel campo delle infrastrutture tendono inoltre a beneficiare di una domanda anelastica per le loro funzioni o servizi, nonché di una regolamentazione che consente un passaggio quasi immediato dell’inflazione.

A livello settoriale, tra le infrastrutture USA, preferiamo i gasdotti midstream, la gestione dei rifiuti e le utility. Poiché il mondo fa sempre più affidamento sulle risorse energetiche statunitensi, i gasdotti midstream sembrano pronti a trarre vantaggio dalle crescenti sfide legate alla scarsità di energia globale. Prevediamo che le società di gestione dei rifiuti registreranno una crescita superiore al mercato grazie a una domanda incessante per le loro attività, che si convertirà in potere di determinazione dei prezzi.

Per le utility, le operazioni orientate agli Stati Uniti e un ambiente normativo di supporto forniscono un certo grado di protezione dalle minacce geopolitiche, consentendo di far ricadere sui consumatori parte dell’aumento del costo del capitale e dell’inflazione. Riteniamo inoltre che sia le utility che la gestione dei rifiuti offrano valutazioni interessanti rispetto al mercato azionario in generale.