La filosofia in azienda: un vantaggio competitivo o un lusso superfluo?

-
- Advertising -

Competenze filosofiche —
di Letizia Dehò

Per lungo tempo, Filosofia e Impresa sono state considerate due realtà distanti e spesso antagoniste.  Da un lato le aziende vedevano la filosofia come un’attività superflua rispetto al loro scopo principale di massimizzare il profitto. Dall’altro lato i filosofi guardavano con sospetto al mondo degli affari, temendo di essere strumentalizzati e privati della loro integrità intellettuale.

- Advertising -

La separazione tra pensiero filosofico e attività aziendale porta con sé, tuttavia, un’evidenza allarmante soprattutto per le imprese: la mancanza di competenze filosofiche nel mondo del management.

Cosa implicano esattamente queste competenze e perché dovremmo considerarle un elemento cruciale per la definizione di una strategia aziendale più completa e orientata al futuro?

- Advertising -

Competenze filosofiche: di cosa si tratta?

Una lunga tradizione filosofica, che ha attraversato il Medioevo, la modernità e la contemporaneità, lascia in eredità il concetto di pensiero pratico. Questo concetto, come espresso da filosofi come Hume, Kant e Hegel, si riferisce alla capacità di comprendere che nell’atto di agire vi è una dimensione di riflessione intrinseca che non richiede un’analisi separata (ovvero, non si agisce per poi riflettere sull’azione), bensì richiede un pensiero in grado di interrogarsi sul significato, sui mezzi, sul valore creativo e sul valore relazionale delle azioni stesse. Il pensiero pratico diventa dunque un esercizio di riflessione per comprendere il senso integrato del pensare e dell’agire, guidando l’azione, soprattutto quando sono in gioco questioni di significato e di valore.

Parte integrante del pensiero pratico sono le competenze filosofiche, che a loro volta si riferiscono alla capacità di pensare in modo critico, analitico e creativo su questioni complesse. Queste competenze includono anche la capacità di formulare e valutare argomentazioni, di esaminare questioni etiche, metafisiche, epistemologiche e politiche in modo rigoroso e riflessivo, oltre alla capacità di riflettere sul proprio pensiero e sulle sue presupposizioni implicite. Questa profonda riflessione può fungere da catalizzatore per l’innovazione e la creazione di valore all’interno delle organizzazioni.

Un ponte tra filosofia e impresa: innovazione vs convenzionalità

Portando l’esercizio filosofico in azienda, risulta evidente come l’innesto del pensiero pratico e, in particolare, delle competenze filosofiche sia importante. La filosofia si posiziona infatti su una dimensione strategica dell’azione. Se le tecnologie sono a disposizione di tutti allo stesso momento, dove va veramente a differenziarsi un’azienda? Nell’organizzazione e nel capitale umano capace di mettere in campo la propria capacità di pensare in maniera diversa. Così, la competenza filosofica diventa un elemento strategico, specialmente quando in gioco ci sono questioni fondamentali che animano e interrogano le imprese e il mondo delle organizzazioni.

Solo focalizzandosi sul pensiero si possono sviluppare strategie innovative e trovare spazi inesplorati attraverso la critica, l’empatia e la creatività. Non è un caso se nei primi posti della classifica pubblicata dal World Economic Forum relativa alle principali skills richieste dal mercato del lavoro si trovano il pensiero creativo, il pensiero analitico, la capacità di visione integrata così come di flessibilità e di agilità (Report 2023 – World Economic Forum). In questo contesto, la filosofia diventa fondamentale nelle imprese, grazie alla sua capacità di esercitare il pensiero pratico e di fornire così strumenti preziosi per l’organizzazione, la strategia, l’innovazione e il successo aziendale. La prima azione concreta per implementare questo approccio è agire a livello organizzativo, inserendo in azienda queste competenze e valorizzando il pensiero pratico e la filosofia come veri e propri driver di crescita per l’impresa.

Ciò che si constata, tuttavia, è che le competenze filosofiche nelle aziende non ci sono, o non sono abbastanza presenti, perché negli anni queste realtà si sono nutrite di un altro tipo di cultura. Eppure, la grande innovazione (disruptive) non avviene nelle grandi aziende, ma nelle start-up. Questo è un fatto preoccupante visto all’interno delle organizzazioni nelle quali è rimasta grande convenzionalità ed efficienza che porta a concentrarsi sulla riduzione dei costi, ma questa è una strategia di sopravvivenza per il breve termine.

In sintesi, l’integrazione della filosofia nel contesto aziendale non è solo una questione di etica o cultura, ma piuttosto una strategia di successo. In un momento in cui la complessità delle sfide aziendali richiede una visione olistica e una leadership illuminata, le competenze filosofiche possono offrire un vantaggio competitivo significativo. Attraverso una riflessione profonda e un’analisi critica, le organizzazioni possono sviluppare strategie innovative e sfruttare al meglio le opportunità emergenti.

Tuttavia, l’implementazione efficace delle competenze filosofiche richiede un cambio culturale e strutturale significativo all’interno delle organizzazioni. È essenziale superare le barriere tradizionali e promuovere un ambiente che favorisca il pensiero critico e la creatività. Solo allora le organizzazioni potranno sfruttare appieno il potenziale delle competenze filosofiche per affrontare le sfide del futuro.

Il libro di Stefania Contesini: una nuova prospettiva

Queste riflessioni nascono da un interessante libro di recente pubblicazione, “Allenare il Pensiero Pratico: le competenze filosofiche per le persone e le organizzazioni” di Stefania Contesini, filosofa, consulente senior e responsabile del Philosophy Business Unit presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.

In poche pagine, il libro introduce una nuova alleanza tra Filosofia e Impresa e ridisegna il panorama stesso della filosofia. Il libro supera la classica business ethics (etica dell’impresa, filosofia d’impresa), non è dunque semplice etica applicata (applicazione di principi morali e applicati al mondo delle imprese), ma è valorizzazione di una capacità costruttiva del pensiero che è interna all’azione che si può nutrire della filosofia in modo generativo e non censorio. Per la filosofia si aprono così nuove prospettive di ricerca e applicazione pratica.