Si prospettano nuove opportunità d’investimento

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La settimana scorsa abbiamo riflettuto sui vari ostacoli che si frappongono alla crescita globale e ci siamo chiesti quando sarebbero finalmente verranno meno. La nostra analisi sul settore del trasporto marittimo e dei semiconduttori ci porta a concludere che ciò non avverrà molto presto. In effetti, gli istituti e gli organismi settoriali continuano a rimandare le loro previsioni di normalizzazione. Pertanto, riteniamo che sia troppo presto per preoccuparsi della fine del ciclo o parlare di stagnazione. Le varie tappe verso la normalizzazione richiederanno del tempo – dalla gestione dell’emergenza, alla ripresa delle normali operazioni, passando per l’adeguamento dell’offerta alla domanda insoddisfatta e la ricostituzione delle scorte esaurite. In questo senso, IHS ha ancora una volta rivisto la sua stima delle perdite nella produzione di auto causate dalla carenza di chip a 3,11 milioni di unità nel 3° trimestre 2021 contro 2,6 milioni di unità nel 2° trimestre 2021. Ricorderete che il secondo semestre del 2021 avrebbe dovuto portare un rally di sollievo nel comparto automobilistico. Per quanto riguarda il trasporto marittimo, la congestione nei porti continua a peggiorare e l’indice mondiale dei container è aumentato di un altro 2,9% settimana dopo settimana, e addirittura del 7,4% per la rotta Shanghai-Los Angeles.

In Europa, la situazione sembra aver preso una piega ancora più drammatica, dato che si sta sviluppando una vera e propria crisi energetica ancor prima del tradizionale aumento stagionale della domanda in inverno.

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I timori di blackout elettrici in caso di inverno rigido sono molto concreti e alcune fabbriche di fertilizzanti hanno dovuto chiudere nel Regno Unito e in Norvegia a causa dei prezzi proibitivi dell’energia. Ci potrebbero essere ulteriori effetti a catena nell’industria dello zucchero e dell’amido, così come nelle attività che usano anidride carbonica, come l’industria della carne. I prezzi dell’elettricità all’ingrosso, così come i prezzi del gas naturale, stanno raggiungendo dei record mai visti prima, con livelli che superano da 2 a 4 volte le medie storiche. Le ragioni della rigidità dei mercati dell’elettricità e del gas in Europa sono molte e il risultato di eventi a volte sfortunati che si combinano insieme. Alcuni accusano la transizione energetica verso soluzioni a basse emissioni di carbonio. La produzione industriale potrebbe risentirne e le famiglie vedranno diminuire il loro reddito disponibile, il che probabilmente alimenterà a sua volta l’inflazione. I governi di Francia, Spagna, Italia e Grecia stanno già adottando misure volte ad attutire l’impatto sulle famiglie, incrementando la spesa o tassando i profitti eccessivi delle società di servizi.

Il bisogno di semiconduttori continua a crescere, e abbiamo spesso sottolineato l’effetto moltiplicativo man mano che i dispositivi intorno a noi diventano più sofisticati: 3x per il passaggio dalla tecnologia 4G a quella 5G, 3x per la transizione dai motori a combustione interna ai veicoli elettrici e abbiamo appena appreso che il nuovissimo iPhone 13 avrà il 50% in più di contenuto NAND rispetto all’iPhone 12.

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Un altro esempio è il lancio, questa settimana, di un’auto semi-autonoma da parte di un’azienda cinese. Questa vettura elettrica, che sarà prodotta in serie nel giro di qualche mese, includerà: 2 sensori Lidar, 12 sensori a ultrasuoni, 5 radar, 13 telecamere ad alta risoluzione e 1 unità di posizionamento di precisione. Ecco un ottimo esempio dell’esplosione dei semiconduttori nei veicoli autonomi. Non sorprende, quindi, che la Casa Bianca abbia convocato un altro incontro (il terzo!) con i leader dell’industria dei semiconduttori per il 23 settembre.

Per gli investitori, si prospetta un nuovo e brillante mondo di opportunità, con molti ostacoli e difficoltà lungo la strada, mentre la transizione verso la neutralità delle emissioni di CO2 accelera in molti settori. Dopo il giro di vite sulla produzione di acciaio e alluminio ad alte emissioni, il governo cinese ha lanciato una nuova campagna questa settimana, fissando una serie di obiettivi per abbandonare progressivamente l’impiego della plastica monouso nell’ambito di un piano quinquennale (la Cina utilizza 1/5 della plastica monouso a livello globale). Per sostituirla saranno promossi il riciclaggio e il ricorso a materiali alternativi come il legno, la carta e le bioplastiche.