Pictet

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Il Prix Pictet 2017

· Il concorso fotografico si è da poco concluso alla vigilia della settimana della sostenibilità, un tema molto caro a banca Pictet
· Vincitore dell’edizione 2017 è “Spazio” di Richard Mosse, fotografo irlandese, che con la sua serie di “mappe di calore”, ha realizzato un documentario sui campi profughi utilizzando una telecamera termica per uso militare in grado di rilevare il calore del corpo da una distanza di 30,3 chilometri, mostrando. attraverso immagini termiche panoramiche estremamente dettagliate, l’antropologia della vita al loro interno
Creato nel 2008 dal Gruppo Pictet in collaborazione con il quotidiano britannico Financial Times, il Prix Pictet è il primo premio di fotografia focalizzato sul tema dello sviluppo sostenibile. Esistono altre manifestazioni simili, come ad esempio il premio Jerwood, il Prix Nadar o il Premio di fotografia Deutsche Börse, ma il Prix Pictet è l’unico premiare i lavori sul tema della sostenibilità. La missione del Prix Pictet è di usare la potenza comunicativa della fotografia per trasmettere messaggi forti a un pubblico internazionale.
Kofi Annan, ex segretario generale delle Nazioni Unite, è presidente onorario del Prix Pictet. “È il mio più grande desiderio che il Prix Pictet aiuti a comprendere meglio i cambiamenti nel nostro mondo aiutando il pubblico a prendere coscienza dell’urgenza di intraprendere le misure di prevenzione necessarie. Le immagini presentate in occasione del Prix Pictet ci fanno capire l’ampiezza della minaccia che abbiamo di fronte e hanno l’obiettivo di sensibilizzare governi, imprese, e tutti noi come individui a questa sfida e a sostenere il cambiamento per un mondo sostenibile”.
La partecipazione al concorso è su invito. Ogni artista invitato a partecipare al concorso ha fornito dieci fotografie coerenti al tema dell’anno. Una giuria di dieci esperti è responsabile della valutazione della qualità dei diversi lavori pervenuti.
Dal 2008, anno della prima edizione, è stato chiesto ai candidati di affrontare successivamente i seguenti temi: acqua, terra, crescita, energia, consumo, disordine e spazio.
I vincitori delle precedenti edizioni sono:
• 2008, “Acqua”: Benoit Aquin, Montreal fotografo. Gli piacciono i progetti di documentari di viaggio, in particolare occupandosi di temi sociali ed economici. Benoit Aquin preferisce fotografie a colori e di grande formato. Ha ricevuto il premio per la sua serie “The Chinese Dust Bowl”.
• 2009, “Terra”: Nadav Kander, di origine israeliana che vive in Gran Bretagna. Oggi è considerato uno dei fotografi più originali e più rispettati del nostro tempo. È stato premiato per il suo lavoro intitolato “Yangtze lungo il fiume”.
• 2010, “Crescita” Mitch Epstein, fotografo americano, ha ricevuto il premio per il suo lavoro dal titolo “American Power”. Lavora per lo più con il colore, non si separa mai dalla sua voluminosa e indispensabile macchina fotografica 8×10 con ottiche grandangolari.• 2011 “Power”: Luc Delahaye, fotografo francese noto per le sue fotografie di grande formato che rappresentano avvenimenti attuali, conflitti armati o soggetti sociali. Ha vinto il premio per una serie di dieci immagini presentate su “Power”.
• 2013 “Consumi”: Michael Schmidt, fotografo tedesco, premiato per il suo lavoro “Lebensmittel”, condotto tra il 2006 e il 2010, che ripercorre la catena alimentare, in un’epoca in cui il tema dell’approvvigionamento e della nutrizione non hanno mai hanno fatto parlare così tanto di loro.
• 2015, “Disordine” Valérie Belin, fotografo francese, che si distingue per la sua serie “Still Life” si propone di alimentare il dibattito sociale e ambientale grazie alle sue nature morte fatte di oggetti di plastica non necessari che giocano sull’opposizione con le nature morte tradizionali che simboleggiano la ricchezza della natura (gioco, frutta, ecc).
• 2017, “Spazio” Richard Mosse, fotografo irlandese. Con la sua serie di “mappe di calore”, ha realizzato un documentario sui campi profughi utilizzando una telecamera termica per uso militare in grado di rilevare il calore del corpo da una distanza di 30,3 chilometri. Era interessato ai percorsi dei migranti in tutta Europa, Medio Oriente e Nord Africa. Ha ripreso il perimetro dei campi e documentato l’antropologia della vita al loro interno attraverso immagini termiche panoramiche estremamente dettagliate.
Oltre ai puri obiettivi aziendali, ogni impresa ha responsabilità sociali molto più ampie. In questo senso Pictet è particolarmente attenta alle conseguenze ambientali di tutte le sue attività, dalla conduzione della nostra azienda alle scelte di investimento per conto dei nostri clienti. Il Prix Pictet si inserisce infatti nel quadro di un insieme di molteplici differenti iniziative volte a stimolare l’azione sulle problematiche della sostenibilità perché queste hanno un impatto non solo sui nostri clienti e su di noi, ma anche sulle future generazioni che abiteranno questo pianeta.

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