Materie prime e oro: strumenti di copertura fondamentali contro l’inflazione
Storicamente le materie prime si sono rivelate una copertura eccellente contro l’inflazione: in genere, infatti, il loro valore aumenta nei periodi di crescita dell’inflazione; anche l’oro rappresenta storicamente un’ottima copertura. Nel caso del metallo prezioso, questo legame non è sempre stato così lineare come invece lo è stato per il paniere diversificato delle materie prime, ma negli anni ‘70, quando l’inflazione è particolarmente cresciuta, l’oro ha svolto un lavoro di copertura eccezionale per far fronte all’aumento della pressione dei prezzi.
Analizzando i numeri, le materie prime hanno un beta dell’inflazione più elevato rispetto ad altre asset class, oro compreso. D’altro canto, l’oro ha un ottimo beta dell’inflazione, superiore di svariati multipli ai titoli azionari. Come vedremo in seguito, questo significa che, mentre le materie prime diversificate seguono l’inflazione sia quando sale che quando scende, l’oro tende a seguirla solo quando sale, il che si traduce in un beta complessivamente più basso. Varie asset class reagiscono nei confronti dell’“inflazione attesa”, quando le previsioni – come spesso avviene – si basano su condizioni monetarie e sui giudizi relativi alla forza della domanda nell’economia, concentrandosi sovente sulla domanda stessa. Tuttavia, l’inflazione può essere generata anche dagli shock sull’offerta: per esempio l’attacco informatico del mese scorso contro la Colonial Pipeline ha aumentato il prezzo al consumo della benzina. Un altro esempio è costituito dall’attuale siccità in Brasile, che sta portando su il prezzo dei generi alimentari. La maggior parte delle asset class tende a reagire molto più blandamente nei confronti di questo tipo di inflazione, ma i prezzi delle materie prime presentano un nesso diretto con molti shock sull’offerta, grazie a cui possono offrire una copertura migliore contro l’inflazione.
L’oro si comporta in modo molto asimmetrico, tendenzialmente realizza cioè ottime performance quando l’economia si trova in cattive acque (per esempio all’indomani di uno shock economico), ma anche in tempi di solidità economica quando l’inflazione è elevata. Per contro, non va altrettanto bene quando l’economia è a metà strada fra le due situazioni (in genere nei periodi in cui l’inflazione è solo moderata).
Gli scenari in cui l’inflazione è alta sono positivi per il prezzo dell’oro, indipendentemente dal fatto che il tasso dell’inflazione sia in crescita o in calo. Dal canto loro, le materie prime tendono ad avvantaggiarsi quando l’inflazione è in aumento ma quest’ultima, dopo aver superato il suo picco, in genere non favorisce la crescita dei loro prezzi.
Pur pensando che l’inflazione si ridurrà un po’ nel breve termine, una volta svaniti gli enormi effetti di base provocati dai prezzi energetici bassissimi dell’anno scorso, crediamo che sia ben lontana dall’essere un fenomeno transitorio. Considerando i dettagli alla base dei dati sull’ indice dei prezzi al consumo CPI, sembra anzi che presenti una base ampia. L’entità della crescita monetaria, combinata con la domanda repressa di molti beni e servizi, sarà una “ricetta” per protrarre l’inflazione, che potrebbe benissimo riprendere a salire anche dopo che ci saremo lasciati alle spalle gli straordinari effetti di base. Le materie prime diversificate e l’oro costituiranno probabilmente asset fondamentali per proteggere un portafoglio dall’inflazione.
Il portafoglio di ogni investitore ha le proprie caratteristiche e la propria specifica tolleranza al rischio. Chi si preoccupa per l’alba di una nuova era che determinerà un aumento dei rischi per le monete fiduciarie, sarebbe probabilmente avvantaggiato dal fatto di detenere più oro o addirittura bitcoin e allontanarsi dai sistemi monetari fiat. Tuttavia, chi ritiene che le carenze di prodotti chiave (quelli che potrebbero beneficiare della spinta della domanda) siano di importanza cruciale per la crescita economica potrebbe trarre vantaggio da un paniere più ampio di materie prime, ciascuna delle quali reagirebbe in base ai propri fattori unici dipendenti dalla domanda e dall’offerta.