Crescita sostenibile e stime al rialzo per le azioni di classe A: è il momento della Cina

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Il 2021 segna una svolta per la ripresa economica della Cina, che si trova a far fronte a un momento difficile a metà anno. La ripresa a V registrata nel primo trimestre del 2021 sta ora iniziando a stabilizzarsi e prevediamo che la crescita della Cina si normalizzerà nella seconda metà di quest’anno. Riteniamo che la forza della ripresa dalla pandemia abbia dato ai decisori politici la fiducia necessaria per controllare gli stimoli e concentrarsi sugli obiettivi a lungo termine della Cina. Alcuni degli obiettivi chiave delineati nel 14o Piano quinquennale sono: raggiungere una maggiore qualità e una crescita sostenibile, aprire la propria economia e attrarre commercio e investimenti esteri e raggiungere gli obiettivi climatici.

Raggiungere una maggiore qualità e una crescita sostenibile

L’economia cinese ha evitato una contrazione nel 2020 grazie a maggiori esportazioni e investimenti in infrastrutture e immobili mentre i consumi interni ristagnano. La Cina cercherà di incoraggiare le riforme dal lato della domanda per accrescere il potere d’acquisto delle famiglie della classe medio-bassa del paese.  Alcune delle riforme dal lato della domanda includono: l’ottimizzazione del sistema di distribuzione del reddito, la creazione di posti di lavoro, il miglioramento della previdenza sociale, il regime fiscale e i trasferimenti di denaro. I consumi interni della Cina hanno rappresentato il 54,3% del PIL nel 2020 e rimangono la pietra angolare di operazioni economiche stabili. La crescita delle vendite al dettaglio è scesa al 12,1% su base annua a giugno dal 12,4% di maggio, a causa della minaccia delle varianti. Rimaniamo dell’opinione che l’eccesso di ricchezza nel settore delle famiglie dovrebbe scatenare una ripresa guidata dai consumatori man mano che si svilupperanno i vaccini per le varianti del COVID. Inoltre, il 9 luglio, la People’s Bank of China ha ridotto il coefficiente di riserva obbligatoria dello 0,5% per la maggior parte delle banche, svincolando così l’equivalente in yuan di quasi 1 trilione di dollari di liquidità a lungo termine nell’economia. Questa recente mossa della PBOC non deve essere letta come un atto di allentamento su vasta scala poiché la banca centrale persegue ancora una politica monetaria prudente.

Aprire la propria economia e attrarre commercio e investimenti esteri

A giugno dello scorso anno, la Commissione nazionale per lo sviluppo e le riforme e il Ministero del commercio hanno pubblicato congiuntamente due elenchi negativi che si riferiscono ai settori in cui gli investimenti esteri saranno vietati o limitati. Rispetto a quello del 2019, i nuovi elenchi hanno ridotto rispettivamente il numero di misure restrittive del 17,5% e del 18,9%.

Anche il mercato obbligazionario cinese in valuta locale è quintuplicato rispetto a dieci anni fa. La facilità e la scalabilità del programma Bond Connect, lanciato nel 2017, ha aiutato a dissipare le preoccupazioni degli investitori sul rimpatrio e sul rischio del conto capitale poiché gli asset sono detenuti e regolati offshore. A novembre 2020, la Cina ha integrato e allentato i requisiti di qualificazione per gli investitori istituzionali esteri qualificati e gli investitori istituzionali esteri qualificati in renminbi, contribuendo alla sua popolarità.

Dalla sua apertura nel 1991, i mercati azionari cinesi sono cresciuti a un ritmo sostenuto sia in termini di capitalizzazione di mercato che di numero di società quotate. Al momento è il secondo mercato azionario più grande e più liquido al mondo basato su una serie di riforme avviate nel 2002. L’inclusione nell’MSCI nel 2019 è stata la testimonianza di quanto la Cina sia progredita nelle sue riforme del mercato dei capitali. Crediamo ancora che ci sia ancora molta strada da fare con solo il 20% di capitalizzazione di mercato riconosciuta finora, con un fattore di inclusione limitato al 20% su MSCI.

Raggiungere gli obiettivi climatici

La Cina ha espresso un forte impegno a favore del clima. Secondo WisdomTree, questa presa di posizione è strumentale al raggiungimento del suo obiettivo a lungo termine di diventare più autosufficiente. Per rispettare l’accordo sul clima di Parigi, la Cina si è impegnata a raggiungere la neutralità in termini di emissioni di carbonio entro il 2060 e a raggiungere il picco di emissioni entro il 2025. La Cina sta gradualmente spostando il suo mix energetico dal carbone verso fonti di energia più pulite come l’energia solare ed eolica. L’obiettivo è che l’energia rinnovabile rappresenti oltre il 50% della sua capacità elettrica totale entro il 2025, rispetto all’attuale 42%. La Cina è molto avanti nella corsa globale verso l’elettrificazione, come testimoniano lo sviluppo e l’utilizzo di veicoli elettrici e infrastrutture di ricarica.

Opportunità in azioni A cinesi

La revisione delle stime relative agli utili delle azioni A cinesi inizia a mostrare i primi segnali di stabilizzazione. Gli utili rimangono un importante fattore trainante della performance del mercato azionario e prevediamo che la stagione degli utili del secondo trimestre del 2022 sarà un importante catalizzatore per le azioni A cinesi. Se consideriamo anche le valutazioni favorevoli, il mercato cinese delle azioni A rappresenta un’interessante opportunità di investimento per gli investitori esteri che desiderano diversificare il proprio portafoglio. Le azioni cinesi di classe A offrono anche un’esposizione più equilibrata ai settori della nuova economia come le tecnologie dell’informazione, i beni di consumo voluttuari, i beni primari e la sanità. Abbiamo osservato come l’indice S&P China 500 sembri fornire un’esposizione completa ai titoli cinesi senza il rischio di concentrazione presente tra gli altri indici. Offre una concentrazione molto inferiore nei titoli finanziari (15,1%) rispetto al FTSE A50 (37,37%), all’indice Shanghai Shenzhen CSI 300 (23,6%) e all’Hang Seng  China Enterprises Index (28,34%).

Il sentimento negativo nei confronti delle azioni cinesi causato dalle recenti preoccupazioni sulla regolamentazione del mercato dei capitali relativa alle quotazioni offshore sembra fuori luogo. I regolatori di tutto il mondo stanno tentando di limitare il potere che le aziende di tecnologie hanno detenuto finora. Ci aspettiamo che gli investitori mitighino le proprie aspettative di crescita per questo settore, che rimane comunque molto redditizio. Poiché la Cina continua a porre l’accento sui propri obiettivi a lungo termine e sulla transizione da un’economia ad alta intensità di carbonio, rimane un terreno fertile per potenziali opportunità di investimento.