Tampon Tax: perché sarebbe giusto che gli assorbenti femminili fossero gratuiti

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Un tema giustamente caro a tutte le donne è quello della “Tampon Tax”, l’aliquota applicata agli assorbenti femminili, storicamente più alta rispetto a quella di altri beni: di fatto una tassa che tutti i mesi bussa alle porte del genere femminile, per gran parte della vita.

Recentemente sui prodotti assorbenti è stato approvato un taglio dell’IVA dal 22% al 10%, una NON vittoria visto che la richiesta – bocciata perché considerata una manovra troppo onerosa – era di portarla al 4%, la tassazione riservata ai beni di prima necessità. Una vera e propria ingiustizia, dal momento che non c’è scelta nell’utilizzo di un bene che – come in altri Paesi, ad esempio la Scozia – dovrebbe essere totalmente gratuito.

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Gimme5 mostra l’impatto finanziario che il ciclo mestruale ha sulla vita di una donna, sia in termini di denaro speso che di mancato guadagno per impiego alternativo della liquidità.

Quanto spendono le donne per gli assorbenti

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Secondo l’Association of Reproductive Health, le donne in media hanno le mestruazioni per 40 anni (dai 12 ai 51 anni), per 4,5 giorni al mese: 2.160 giorni di ciclo. Ogni donna utilizza in media 5 assorbenti al giorno per un totale di 10.800 nell’arco della vita.

Considerato un costo indicativo di €3,79 per un pacco da 11 assorbenti, le donne spendono in media €7,75 ogni mese per gli assorbenti, €93 all’anno e €3.700 per tutti gli anni di ciclo. In un anno l’IVA pesa per €17, che equivale a €671 per tutti i 40 anni.

Non solo il costo, ma anche le opportunità perse

Se l’accantonamento mensile fosse stato investito con uno strumento azionario, a 51 anni i soldi non spesi in assorbenti sarebbero pari a €12.383, una somma non indifferente!