JetBlue acquista la low-cost Spirit Airlines per 3,8 miliardi di dollari

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Il settore turistico, uno dei settori più impattati dalla pandemia, è oggi in rapida ripresa e in questa estate non stanno mancando disagi dovuti ad un rimbalzo della domanda esponenziale, che sta riportando molte delle cifre del comparto ai livelli pre-pandemia. Tra i sottosettori più colpiti, quello aereo è sicuramente in cima alla lista e forse per questo, sta vivendo uno dei maggiori rimbalzi. Il nostro Paese, ad esempio, sta rapidamente tornando ad essere una delle mete vacanze 2022 per molti turisti stranieri, con un + 24,6% rispetto al 2021 e oltre 27 milioni di presenze previste per il resto dell’estate, tra cui domina la presenza di turisti americani.

Nonostante le problematiche riscontrate dalle principali linee aree low-cost, come mancanze di personale e costi elevati a causa del caro-benzina, i disservizi e gli scioperi che si stanno verificando in sempre più aeroporti in tutta Europa, non mancano notizie importanti per il settore, come la recente acquisizione di Spirit Airlines, la ultra-low-cost americana più famosa, da parte della statunitense JetBlue per 3,8 miliardi di dollari.

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Il commento da parte di Frank Holmes, gestore dell’ETF U.S. Global Jets UCITS (JETS) di HANetf:

“L’operazione di M&A JetBlue-Spirit implica che nel prossimo futuro vi sarà una minore concorrenza nel settore delle compagnie aeree. Spirit ha da sempre applicato una politica di biglietti low-cost molto aggressiva, che ha attinto ad una clientela che non aveva mai volato prima, proprio per ragioni economiche. Dopo l’accordo tutto questo cesserà e Frontier sarà l’unica compagnia ultra-low-cost rimasta attiva sul mercato statunitense.

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Ogni volta che il petrolio ha avuto un’impennata, storicamente si è verificato un consolidamento nel settore aereo, e lo stiamo vedendo di nuovo con acquisizioni come questa. La “nuova JetBlue” avrà una quota di mercato del 9% negli USA e un fatturato annuo di 11,9 miliardi di dollari. Sarà anche in grado di competere con le quattro principali linee aeree statunitensi, anche se ci vorrà del tempo, necessario per allineare tutti i contratti di lavoro, ottenere un certificato operativo unificato e riposizionare la flotta. Una operazione che nel complesso potrebbe richiedere almeno tre anni.

Attualmente il nostro ETF (U.S. Global Jets) possiede sia JetBlue che Spirit Airlines, con una posizione del 3% circa in entrambe le società. Dall’annuncio di JetBlue delle prime trattative, avvenuto lo scorso maggio, il titolo è sceso del 12%, mentre Spirit è salito del 26%. Al netto, riteniamo che questo accordo sia stato vincente per il nostro prodotto”.