Il Mind Uploading: quanti progetti circolano sul web? La nostra mente può essere replicata?

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Il Mind Uploading, conosciuto anche come brain emulation o substrate-independent minds (emulazione dell’intero cervello) è un concetto in cui le informazioni e le funzionalità del cervello di una persona, inclusi i suoi pensieri, ricordi e coscienza, vengono trasferite in un substrato digitale o artificiale, come un computer o un corpo robotico. Questo concetto spesso rientra nel regno della fantascienza e delle discussioni teoriche.

L’attività del cervello

L’idea alla base del “caricamento mentale” prevede la scansione della struttura e dell’attività del cervello a un livello molto dettagliato e quindi la simulazione di tali informazioni in un sistema digitale o artificiale. Questa simulazione replicherebbe idealmente i processi cognitivi, i pensieri, le emozioni e persino l’esperienza soggettiva della coscienza della persona. Ci sono diverse sfide e considerazioni etiche associate al concetto di mind uploading.
Sfide tecniche: la nostra attuale comprensione del cervello è lungi dall’essere completa e la complessità e la complessità del cervello sono immense. Il livello di dettaglio richiesto per simulare accuratamente un cervello umano va oltre le nostre attuali capacità tecnologiche. Inoltre, le funzioni del cervello non sono determinate solo dalla sua struttura, ma anche da processi dinamici che si verificano a varie scale, dal livello molecolare a quello cellulare.
Neuroscienze e mappatura: la creazione di una mappa dettagliata e accurata del cervello di una persona, comprese le connessioni tra i neuroni (sinapsi) e i loro punti di forza, è una sfida significativa. Al momento non è possibile mappare l’intricata struttura di un cervello vivente senza danneggiarlo.
Archiviazione ed elaborazione dei dati: la quantità di dati necessari per acquisire l’intera attività e struttura di un cervello umano è enorme e richiede potenzialmente exabyte o addirittura zettabyte di archiviazione. Elaborare questi dati e simulare le funzioni del cervello in tempo reale richiederebbe risorse informatiche incredibilmente potenti.
Coscienza e identità: la natura della coscienza e se può essere accuratamente replicata in un sistema digitale è ancora oggetto di dibattito filosofico e scientifico. Il “problema difficile” della coscienza solleva interrogativi sul fatto che l’esperienza soggettiva e l’autocoscienza possano davvero essere trasferite da un cervello biologico a un substrato digitale.
Implicazioni etiche e filosofiche: il caricamento mentale solleva profonde questioni etiche e filosofiche sull’identità personale, la natura del sé e le potenziali conseguenze della creazione di copie digitali di individui. Potrebbe sfidare la nostra comprensione della vita, della morte e di cosa significhi essere umani.
Rischio esistenziale: in caso di successo, il caricamento mentale potrebbe portare alla creazione di entità digitali con valori e obiettivi potenzialmente diversi dagli umani. Garantire la sicurezza e la prevedibilità di tali entità sarebbe una preoccupazione significativa.
È importante notare che il caricamento della mente rimane speculativo e teorico in questo momento. Mentre le discussioni e le ricerche sull’argomento continuano nei regni delle neuroscienze, della filosofia e della narrativa speculativa, non esistono metodologie o tecnologie scientifiche consolidate per ottenere il caricamento della mente come rappresentato in molte opere di narrativa.

Intervista a Massimiliano Sighinolfi, CEO e Marketing manager – Startupper nel mondo del Digital Marketing e Web3.0

Recentemente ti hanno denominato “creatore di CEO INFLUENCER”. Che cosa intendevano?
“Creo personaggi virali da quando andavo a scuola. Oggi mi occupo di gestire progetti di comunicazione a 360 gradi: sono specializzato nella comunicazione di imprese B2B e nel rendere “influencer” professionisti, imprenditori e politici”.
Che cosa intendi per CEO-INFLUENCER?
“È colui che, con un corretto atteggiamento online, ottiene la fiducia di una nicchia di persone e riesce a veicolarne le opinioni generando un forte vantaggio competitivo per la propria azienda”.
Caro Massimiliano, in un tuo recente blog ti chiedi se si possa diventare immortali grazie alla tecnologia. Ma ci credi proprio?
“Recentemente mi sono appassionato di un tema di grande discussione nel mondo scientifico e tecnologico: il mind uploading. Il mind uploading è l’ipotesi di spostare la coscienza, la personalità, i ricordi e le emozioni di una persona in un supporto digitale, come un computer o un robot. Questo potrebbe significare preservare l’identità anche dopo la morte del corpo biologico, o potenziare abilità cognitive e sensoriali grazie alla tecnologia. Si basa sulla convinzione che la mente sia, in sostanza, informazione, e quindi possa essere codificata e replicata in un diverso sistema”.

Sono seri i progetti di Mind Uploading che circolano sul web?
“Oggi sono numerosi i progetti di ricerca nel mondo del Mind Uploading, i più famosi sono Neuralink, OpenWorm Foundation e EPFL Blue Brain Project – A Swiss Brain Initiative. Ovviamente qui si apre il tema etico. Da un lato, si potrebbe offrire l’immortalità digitale, consentendo di esistere oltre la morte fisica, o migliorare le abilità mentali e affrontare malattie neurologiche. Dall’altro, si potrebbe minare l’identità e l’autenticità individuale, portando a clonazioni o manipolazioni”.
Che futuro ipotizzi per queste tecnologie?
“Anche se siamo ancora lontani dalla realizzazione di un vero e proprio upload mentale, i continui progressi delle neuroscienze e dell’informatica suggeriscono che questa tecnologia potrebbe diventare realtà entro i prossimi 20 anni”.