Intelligenza artificiale generativa e diritti d’autore. La nuova posizione di Microsoft

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— a cura dell’Avv. Giovanni Bonomo — fonte: www.reuters.com —

Più precisamente Microsoft si assumerà la responsabilità per i potenziali rischi legali derivanti da eventuali reclami sollevati da terzi fintantoché i clienti dell’azienda utilizzeranno “i guardrail e i filtri dei contenuti” integrati nei suoi prodotti, come affermato da Brad Smith, il Chief Legal Officer di Microsoft, con particolare riferimento all’uso dei servizi Copilot.

È noto che i modelli di intelligenza artificiale generativa sono addestrati con dati pubblici, alcuni dei quali coperti dal diritto d’autore. Vanno da sé le preoccupazioni sulla capacità della tecnologia di generare contenuti senza fare riferimento ai suoi autori originali. Microsoft sta fortemente investendo in OpenAI, produttore di ChatGPT, e ha incorporato la tecnologia in un’ampia gamma di prodotti, inclusi servizi cloud, ricerca e software di produttività aziendale.

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Il futuro sarà dominato dall’Intelligenza Artificiale, così che è sì importante “che gli autori conservino il controllo dei loro diritti in base alla legge sul copyright e ottengano un adeguato compenso per le loro creazioni“, ma che è altrettanto importante “garantire che i contenuti necessari per addestrare e alimentare i modelli di intelligenza artificiale non siano bloccati nelle mani di poche aziende, in modo da non ostacolare la concorrenza e l’innovazione“.

Fatto sta che già molti autori e artisti visivi hanno intentato cause legali sostenendo che le aziende di intelligenza artificiale – e non si tratta solo di Microsoft con GitHubOpenAI e Copilot – hanno illegalmente utilizzato le loro opere per addestrare modelli di Intelligenza Artificiale basati sui logaritmi autoapprendenti.

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Avv. Giovanni Bonomo

Reporting by Yuvraj Malik in Bengaluru; Editing by Shailesh Kuber