Bilancio di sostenibilità, ecco come decarbonizzare le imprese

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A definire il valore di un’azienda non è più soltanto il conto economico. A maggior ragione in un’epoca di transizione ecologica, uno strumento come il bilancio di sostenibilità assume un ruolo centrale nel definire il valore, ed i valori, di un’impresa. E se finora molte aziende lo hanno vissuto come un mero obbligo cui adempiere, la realtà è che un utilizzo consapevole di questo strumento può rappresentare un vantaggio competitivo.

Sono questi i temi dei quali si discuterà giovedì 16 novembre nell’ambito di “Bilancio di sostenibilità tra impresa e finanza, da obbligo a opportunità”, un evento promosso da STEP, società benefit che offre alle imprese innovazioni tecnologiche per la decarbonizzazione e che punta a ridurre le emissioni dell’industria italiana di 5 milioni di tonnellate di CO2 entro il 2035.

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Sul palco Patrizia Tettamanzi, Professore ordinario di Economia Aziendale all’Università Liuc di Castellanza (Varese) e autrice di “Sostenibilità, Impresa e Stakeholder”, un volume che, a partire dal Green Deal europeo, illustra come le imprese possano abbracciare un modello circolare di sviluppo, abbandonando quello lineare. Il testo offre un’analisi dettagliata delle best practice presenti sul mercato, fornisce strumenti per la misurazione dell’impatto e affronta tematiche emergenti come quella del carbon accounting.

Previsti anche gli interventi di Maurizio Comoli, vicepresidente del gruppo Banco BPM, che illustrerà le linee guida dell’associazione bancaria europea in materia di sostenibilità e le implicazioni che i criteri ESG hanno quando si tratta di valutare il rischio di impresa. E di Paolo Frattini, Group cfo di Grigal, che porterà l’esperienza concreta dell’azienda attiva da oltre sessant’anni nel settore del packaging rispetto all’integrazione del bilancio di sostenibilità nelle attività di rendicontazione e alla stesura del piano strategico di sostenibilità.

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L’incontro, moderato dal General manager di STEP Michele Tosi, è in programma a partire dalle 18:00 di giovedì 16 novembre nella sede di STEP, in via Redipuglia 70 a Treviglio (Bergamo). La partecipazione è gratuita, previa registrazione a questo link. Al termine dell’incontro sarà offerto un aperitivo. Decarbonizzare l’industria manifatturiera italiana grazie a tecnologie innovative provenienti da tutto il mondo. È l’obiettivo di STEP, società benefit di Treviglio (Bergamo) che si pone l’obiettivo a breve termine di ridurre le emissioni di CO2 dell’industria italiana di 5 milioni di tonnellate entro il 2035. Un percorso di decarbonizzazione per le industrie, attraverso un’offerta di tecnologie che possono ridurne l’impronta ecologica. Ed offrire loro un vantaggio competitivo e la riduzione dei costi operativi.

Un percorso verso la sostenibilità che nasce dall’elaborazione di un’offerta di un ventaglio di soluzioni e di scouting continuo per una sostenibilità tailor made, che vadano cioè a rendere personalizzato il percorso di transizione verso un modello produttivo più sostenibile. E che può trovare applicazione in settori diversi, dal tessile al siderurgico, dal food al chimico.

Una transizione ecologica, quella offerta da STEP, che ha una forte componente legata all’innovazione. Grazie ad un’intensa attività di scouting, l’azienda bergamasca, nata durante la pandemia, sta ampliando ogni giorno il portafoglio di tecnologie, talvolta anche disruptive, che offrono soluzioni che permettono di ridurre l’impatto sull’ambiente delle industrie. Questo e la capacità di STEP di supportare i clienti nella costruzione di prodotti o tecnologie nuove attraverso lo scouting di competenze, possono rappresentare, nel medio periodo, un vantaggio competitivo per gli early adopters.

L’obiettivo, ambizioso, è quello di dare un contributo alla decarbonizzazione dell’industria italiana riducendo di 5 milioni di tonnellate di CO2 le emissioni in atmosfera. Un obiettivo che STEP vuole conseguire anche attraverso la propria forma societaria: essendo una società benefit, reinveste nella propria attività tutti gli utili, così da arricchire la capacità di identificare o creare soluzioni innovative da proporre al mercato.

A segnare il nuovo corso di STEP è anche l’arrivo di Michele Tosi, inserito in azienda con il ruolo di General Manager, già direttore e artefice di Progetto Manifattura, polo cleantech tra i più grandi d’Europa, e gestore per diversi anni dei 6 poli tecnologici di Trentino Sviluppo e dei programmi di incubazione di startup della Provincia di Trento.

«Siamo nati accelerando startup greentech, ma la volontà di raggiungere più velocemente il nostro obiettivo ci ha portato a integrare il nostro modello di business, che ora parte dai bisogni concreti delle aziende industriali», sottolinea Loredana Reniero, co-founder e Business Developer. «La conoscenza dell’ecosistema dell’innovazione che abbiamo maturato ci permette di offrire alle aziende soluzioni innovative che consentano loro di rendere più sostenibili i modelli produttivi ottenendo un immediato vantaggio competitivo».

STEP nasce proprio dalla forte volontà di Franco Jamoletti, fondatore anche di Regas, azienda con la quale STEP condivide la sede operativa, la forte spinta verso l’innovazione e il rispetto dell’ambiente come valore fondante. Regas opera infatti nel settore del gas naturale, portando in questo ambito tecnologie innovative e all’avanguardia anche nella realizzazione di impianti di biometano e idrogeno.

«Per essere audaci occorre guardare per primi nell’inesplorato e investire senza indugi, senza cadere nel pessimismo del bicchiere mezzo vuoto», questa la visione di Jamoletti, «e non è vero che l’Italia non è il posto giusto per farlo. Bisogna farlo, però, con una mentalità evoluta, etica, con un modello di società benefit, perché sia ben chiaro fin dalla sua costituzione che STEP si fonda sulla volontà di restituire qualcosa alla società. In pratica, desideriamo avere un impatto diretto e positivo sulla società e sull’ambiente e vogliamo farlo senza perdere tempo».