Conto deposito: qual è la differenza con il tradizionale conto corrente?

-
- Advertising -

Nel nostro Paese la cultura del risparmio è un tema che da sempre è molto sentito e non è un caso che i padri costituenti abbiano sentito l’esigenza di trattarlo in uno degli articoli della nostra Carta Costituzionale; l’articolo 47 recita infatti: “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito”.

Attualmente sono diverse le forme di risparmio utilizzate dagli italiani come, solo per fare alcuni semplici esempi, i Buoni Ordinari del Tesoro, i Certificati di Deposito, i Fondi Comuni di Investimento e, da qualche tempo, anche il conto deposito, un mezzo di risparmio che sta suscitando sempre più interesse.

- Advertising -

Come si può notare, non abbiamo citato il conto corrente; non si tratta di una dimenticanza perché, in effetti, questo strumento, pur essendo utilizzatissimo dagli italiani, non può essere definito come una forma di risparmio, bensì come un mezzo, invero utile e flessibile, per gestire con estrema comodità, libertà e rapidità il denaro per le varie esigenze della vita quotidiana (pagamento delle bollette, spese correnti, bonifici, addebito di imposte ecc.); detto ciò, chiunque di noi sa che i rendimenti dei conti correnti sono di fatto nulli, anche senza considerare le inevitabili spese di gestione.

Fatte queste brevi considerazioni, può essere interessante capire quali siano le principali differenze fra conto corrente e conto deposito, sia di tipo tradizionale sia per quanto concerne il conto deposito online.

- Advertising -

Che differenza c’è tra conto corrente e conto deposito?

Il conto corrente è la forma di conto bancario più comune; come accennato, è per moltissime persone lo strumento principale per gestire il proprio denaro in quanto consente di effettuare moltissimi tipi di operazione: domiciliazione di bollette (acqua, gas, luce, telefono), prelievi e versamenti di contanti, pagamento di imposte e tasse, ricariche telefoniche, bonifici, giroconti, associazione di carte di credito e di debito ecc. Si tratta quindi di uno strumento utilissimo, ma che ha poco a vedere con il risparmio; gli interessi attivi sui conti correnti, infatti, sono bassissimi se non addirittura nulli. Un’altra caratteristica dei conti correnti è che possono avere un saldo negativo; in quest’ultimo caso, però, il titolare deve preventivamente concordare un “fido” (scoperto di conto) con l’istituto bancario.

Il conto deposito è invece una forma di conto bancario il cui scopo principale è il risparmio (ma è anche una forma di investimento) in quanto prevede un tasso di interesse, più o meno elevato, sul denaro depositato. Diversamente da quanto accade con un classico conto corrente, il conto deposito non prevede l’effettuazione di moltissime tipologie di operazioni; essenzialmente si possono effettuare versamenti o prelievi. Un conto deposito deve essere “agganciato” a un conto corrente che funge da “appoggio”. Per i conti deposito non sono previsti fidi, quindi il suo saldo contabile non potrà mai essere negativo. Caratteristica particolarmente interessante dei conti deposito è che di norma sono conti zero spese; non sono cioè addebitate al cliente spese di rendicontazione, di gestione, di apertura o di chiusura. Si deve inoltre considerare che le somme depositate sono garantite dal Fondo di Tutela dei Depositi per importi fino a 100.000 euro.

Un conto deposito può essere aperto in modo tradizionale, ovvero recandosi in banca o, più modernamente, si può scegliere la comoda forma del conto deposito online tramite la procedura di firma digitale, rapida e sicura.

Conti deposito: le due tipologie

Esistono essenzialmente due tipologie di conto deposito: libero e vincolato; su un conto deposito libero (detto anche non vincolato) il denaro depositato è sempre disponibile (non è quindi sottoposto a vincoli di nessun tipo); in un conto deposito vincolato, invece, non è prevista la possibilità di svincolare le somme di denaro depositate fino alla scadenza preventivamente concordata fra cliente e istituto bancario.