Capital Group: la Sanità è un settore malato?

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Per i titoli del settore sanitario il 2023 è stato l’anno peggiore in termini relativi dal 1999, con una sottoperformance del 20% rispetto al mercato azionario globale complessivo. Escludendo le eccezioni rappresentate da Novo Nordisk ed Eli Lilly − due importanti società di grandi dimensioni che, con il successo delle loro franchise di farmaci per il diabete/l’obesità, nel 2023 hanno trainato straordinari rendimenti sulle quotazioni – la sottoperformance del settore risulterebbe ancora più netta (24%). Come spesso accade, la relativa debolezza recentemente evidenziata dal settore sanitario non è riconducibile a una sola causa. Diversi sono i potenziali fattori in gioco:

  • Scenario risk-on: dopo un 2022 difficile, nel 2023 le azioni globali, rappresentate dall’indice MSCI World, hanno messo a segno una forte ripresa (+24% in termini di USD) trainate dall’entusiasmo per l’intelligenza artificiale e dalle aspettative di una pausa nei rialzi dei tassi o addirittura di una riflessione su possibili tagli da parte delle banche centrali. Data la sua natura difensiva – la domanda di prodotti e servizi sanitari è meno correlata all’economia e ai mercati azionari – il settore sanitario si è mosso con ritardo rispetto a questo mercato caratterizzato da un clima favorevole al rischio.
  • Inflation Reduction Act (IRA): approvato nel 2022, l’IRA è un’importante legge federale statunitense che si propone, tra i vari obiettivi, di ridurre l’inflazione investendo in infrastrutture ed energia pulita e contenendo la spesa sanitaria. La legge conferisce a Medicare − il programma di assicurazione sanitaria federale statunitense rivolto agli ultrasessantacinquenni − il potere di negoziare i prezzi dei farmaci più utilizzati (in termini di spesa) direttamente con le società biopharma e biotech. Secondo le previsioni, complessivamente saranno selezionati 60 farmaci per la negoziazione dei prezzi entro il 2030.
  • Rischio M&A: il 2023 è stato un anno tranquillo sul fronte delle operazioni di M&A nel settore sanitario, a causa del forte aumento dei costi di finanziamento e dell’incertezza economica. Tuttavia, l’attività di M&A probabilmente aumenterà nel 2024, poiché i budget saranno ridefiniti e le società biopharma ad alta capitalizzazione cercheranno di rafforzare i loro portafogli. Secondo una stima formulata da Goldman Sachs, nel 2024 la capacità di M&A nel settore sanitario potrebbe crescere del 34% su base annua. Poiché il numero di società rimaste da acquistare nel comparto biotech è relativamente contenuto, il mercato sta scontando il timore di possibili premi elevati a carico degli acquirenti.

L’opportunità a lungo termine: un’epoca d’oro per l’innovazione sanitaria

Stiamo entrando in un’“epoca d’oro” per l’innovazione sanitaria. Tra i motivi, il fatto che il comparto biopharma sta attraversando la “terza ondata” di innovazione. – l’era genetica – che potrebbe rivoluzionare il settore sanitario. I progressi compiuti nel sequenziamento genomico e nell’elaborazione dei dati stanno consentendo agli sviluppatori di farmaci di ricercare, sviluppare e applicare trattamenti altamente specifici e precisi, come la terapia genica (che trapianta geni “normali” al posto di quelli mancanti o difettosi per combattere la malattia) e addirittura l’editing genetico (un tipo di terapia genica che implica la manipolazione precisa di una specifica sequenza del genoma).

La terza ondata dell’innovazione biopharma coincide con un’altra innovazione tecnologica emergente – l’intelligenza artificiale – e insieme potrebbero consentire di compiere notevoli passi avanti nelle scoperte scientifiche, anche nel campo della medicina. Al momento si prevede che oltre il 90% di tutti i farmaci sperimentali in fase di sviluppo non andrà a buon fine. Tuttavia, secondo alcuni studi, le società che utilizzano l’IA per accelerare la scoperta di nuovi farmaci potrebbero portare a 50 terapie aggiuntive nei prossimi 10 anni.

La confluenza di queste nuove tecnologie e il ritmo dell’innovazione stanno preparando il terreno per trattamenti innovativi contro malattie diffuse a livello mondiale il cui mercato, a oggi, è scarsamente servito. Tra gli esempi di aree caratterizzate da tassi di sviluppo incoraggianti possiamo citare:

Obesità: le malattie metaboliche croniche sono probabilmente il principale onere per la sanità pubblica di questa generazione, con oltre cinque milioni di persone in tutto il mondo che, secondo le stime, muoiono ogni anno a causa di malattie legate all’obesità. Aziende come Novo Nordisk hanno recentemente immesso sul mercato una categoria di farmaci “GLP-1”, che stimolano il rilascio di insulina nel pancreas bloccando l’inutile rilascio di glucagone dopo i pasti e rallentando lo svuotamento gastrico, riducendo così l’assunzione di cibo. Nonostante i GLP-1 e le società che li producono abbiano recentemente catalizzato l’attenzione degli investitori, a nostro avviso siamo ancora nelle prime fasi di un lunghissimo percorso per lo sfruttamento del potenziale di questi farmaci. Uno dei motivi è semplicemente la dimensione del mercato. Circa nove milioni di persone negli Stati Uniti hanno ricevuto una prescrizione di farmaci GLP-1 nel 2022, a fronte di oltre un miliardo di persone obese a livello mondiale.

Tumore: è la seconda causa di morte a livello mondiale pertanto, combattere le sue molteplici forme è un obiettivo fondamentale, a cui molte società stanno dedicando risorse significative. È il caso, ad esempio, della società farmaceutica britannico-svedese AstraZeneca, che negli ultimi 10 anni ha effettuato un’importante transizione, spostando la sua attenzione dall’assistenza primaria all’oncologia – un mercato che secondo le stime varrà più di 250 miliardi di USD entro il 2030 – a cui si dedica oltre il 50% della società.  AstraZeneca, in collaborazione con il partner farmaceutico giapponese Daiichi Sankyo, è una delle poche società che sviluppano coniugati anticorpo-farmaco (ADC), sostanzialmente missili “a ricerca di calore. Nel lungo termine, gli ADC potrebbero potenzialmente soppiantare la chemioterapia tradizionale.

Decadimento cognitivo: l’Alzheimer è la settima causa di morte negli Stati Uniti ed è la causa di demenza più diffusa tra gli adulti. Anche in questo caso, alcune società stanno lavorando allo sviluppo di farmaci per ritardarne o prevenirne l’insorgenza, come il donanemab di Eli Lilly, basato sugli anticorpi monoclonali.

Il dolore è la forma di malattia più diffusa, che colpisce più persone di diabete, cardiopatia e tumore messi insieme . Società come Vertex Pharmaceuticals stanno sviluppando farmaci in grado di bloccare il segnale nei nervi periferici al di fuori del sistema nervoso centrale, intervenendo sulla causa del dolore. Il beneficio aggiuntivo offerto da questo metodo è che, non agendo sul cervello, presenta minori potenziali effetti collaterali.

Le tecnologie di piattaforma sono scoperte scientifiche fondamentali che ampliano la nostra gamma di strumenti per comprendere e intervenire sulle malattie umane. Un esempio è l’RNA interference (RNAi). Alnylam Pharmaceuticals sviluppa la tecnologia RNAi da 15 anni. La società ha prodotto la prima terapia RNAi approvata al mondo e attualmente ha una pipeline di terapie RNAi per le malattie genetiche, cardiometaboliche, infettive e del sistema nervoso centrale in fase di approvazione.

Il vantaggio attivo

Il settore sanitario è notoriamente complesso, a causa della sua esposizione a fattori esogeni difficili da prevedere, come l’incertezza politica. Inoltre, è all’avanguardia della scienza, dove il successo di un nuovo farmaco può decretare l’affermazione o il fallimento di un’azienda. Tuttavia, sotto molti aspetti, investire nel settore sanitario non è diverso dall’investire in qualunque altro settore. Effettuare ricerche sui prodotti e servizi di una singola società, capire il suo modello di business, valutare lo scenario competitivo e stabilire se la società ha una valutazione interessante è fondamentale per conseguire risultati positivi.