Intesa Sanpaolo

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Approvati i risultati d’esercizio e consolidati al 31 dicembre 2015

Si è riunito oggi il Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, che ha approvato risultati d’esercizio e consolidati al 31 dicembre 2015 (5).

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Il Gruppo ha registrato un forte miglioramento della redditività – superiore agli obiettivi del Piano di Impresa 2014-2017 – nonostante il permanere di un contesto di mercato difficile, confermando la solidità dello stato patrimoniale:

? solido utile netto: 2.989 milioni di euro nel 2015, se si esclude il contributo straordinario al fondo di risoluzione, in crescita del 76,9% rispetto a 1.690 milioni del 2014, se si esclude l’aumento retroattivo della tassazione della plusvalenza registrata nel 2013 sulla quota detenuta in Banca d’Italia, e il risultato più elevato dal 2007 (anche escludendo l’impairment di goodwill e altre attività intangibili nel 2011 e nel 2013). L’utile netto contabile è risultato pari a 2.739 milioni di euro nel 2015, rispetto ai 1.251 milioni del 2014, e a 13 milioni nel quarto trimestre, rispetto a 722 milioni del terzo trimestre; l’utile netto del quarto trimestre 2015 ammonta a 263 milioni se si esclude il contributo straordinario al fondo di risoluzione;

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? utile ante imposte in forte crescita a 4.597 milioni di euro nel 2015, il più elevato dal 2007, +40,9% rispetto al 2014, +56,7% se si escludono i contributi al fondo di risoluzione e al fondo di garanzia dei depositi nel 2015;

? risultato della gestione operativa in significativo aumento: a 8.333 milioni di euro nel 2015, +1,4% rispetto al 2014, +7,6% se si escludono i contributi al fondo di risoluzione e al fondo di garanzia dei depositi nel 2015;

? risultato ante imposte positivo e in crescita per tutte le business unit, con un apporto nel 2015 di 2.646 milioni di euro da Wealth Management (+30% rispetto al 2014), derivanti per 1.109 milioni da Private Banking (+32,2%), 614 milioni da Asset Management (+46,9%) e 923 milioni da Insurance (+18,5%), di 2.131 milioni da Banca dei Territori (+26,5%), 1.955 milioni da Corporate e Investment Banking (+12,9%) e 568 milioni da Banche Estere (+8,6%);

? forte crescita dell’ammontare di risparmio gestito: aumento di circa 26 miliardi di euro nel 2015, con circa 30 miliardi di raccolta netta, di cui circa 12 miliardi convertiti da raccolta amministrata; aumento di circa 69 miliardi da fine 2013, con circa 60 miliardi di raccolta netta, di cui circa 30 miliardi convertiti da raccolta amministrata;

? supporto all’economia reale: circa 48 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nel 2015, con circa 41 miliardi in Italia, in crescita del 54% rispetto al 2014, di cui circa 34 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese, in aumento del 68% rispetto al 2014; 20.000 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nel 2015 e 29.000 dal 2014;

? sostenuta dinamica delle commissioni nette: 7.496 milioni di euro nel 2015, le più elevate dalla costituzione di Intesa Sanpaolo, +10,8% rispetto al 2014;

? elevata efficienza, con un cost/income al 51,4% nel 2015, al 49,9% se si escludono i contributi ai fondi di risoluzione e di garanzia dei depositi, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;

? costante controllo degli oneri operativi: +2,4% rispetto al 2014, con un aumento delle spese del personale del 3,9% dovuto agli incentivi per supportare la crescita, a fronte di un calo dell’ 1% delle spese amministrative;

? miglioramento nel trend del credito, con flussi di nuovi crediti deteriorati provenienti da crediti in bonis che registrano il valore più basso dal 2007: flussi netti a 5,7 miliardi, in diminuzione del 33% rispetto a 8,6 miliardi del 2014, e flussi lordi a 8,7 miliardi di euro nel 2015, in diminuzione del 29% rispetto a 12,3 miliardi del 2014; in calo anche lo stock di crediti deteriorati: del 3% rispetto a settembre 2015 e dell’1% rispetto a dicembre 2014 al netto delle rettifiche di valore, del 2% rispetto a settembre 2015 al lordo delle rettifiche di valore;

? diminuzione degli accantonamenti, che riflette il miglioramento del trend del credito:
– il valore più basso dal 2010 per gli stanziamenti a fronte dei rischi creditizi, pari a 3.306 milioni di euro nel 2015, in diminuzione del 27,6% rispetto ai 4.568 milioni del 2014,
– un livello di copertura specifica dei crediti deteriorati al 47,6% a fine 2015, rispetto al 47% di fine 2014 (media dei concorrenti italiani: 40% nel terzo trimestre 2015), con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 61,8% a fine 2015 (62,8% a fine 2014),
– un livello di copertura complessiva dei crediti deteriorati, considerando le garanzie reali, pari al 139% a fine dicembre 2015 (al 146% considerando anche le garanzie personali), con una copertura complessiva della componente costituita dalle sofferenze pari al 140% (al 147% considerando anche le garanzie personali),
– un robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, pari allo 0,7% a fine dicembre 2015 (0,8% a fine 2014);

? patrimonializzazione molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi. Al 31 dicembre 2015, tenendo conto di 2,4 miliardi di euro di dividendi proposti, il Common Equity ratio pro-forma a regime è risultato pari al 13,1%(6), livello top tra le maggiori banche europee, e il Common Equity ratio secondo i criteri transitori in vigore per il 2015 al 13% (7);

? elevata liquidità e forte capacità di funding: attività liquide per 117 miliardi di euro ed elevata liquidità prontamente disponibile per 78 miliardi, a fine dicembre 2015; rispettati già oggi i requisiti di liquidità Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio di Basilea 3, in largo anticipo sulla data prevista per l’entrata in vigore a regime (2018); operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti: nel quarto trimestre del 2015 mediamente in essere 27,6 miliardi di euro (analogamente al terzo trimestre 2015, rispetto ai 23 miliardi mediamente nel secondo trimestre 2015, 14,8 miliardi mediamente nel primo trimestre 2015 e 7,1 miliardi mediamente nel 2014), costituite interamente dall’operazione TLTRO con scadenza quadriennale (cui il Gruppo ha partecipato per 12,6 miliardi nell’ultimo quadrimestre del 2014, per 10 miliardi a fine marzo 2015 e per 5 miliardi a fine giugno 2015);

? dividendi cash per 2,4 miliardi di euro: il Consiglio di Gestione riunitosi oggi ha deliberato di proporre alla prossima Assemblea ordinaria la distribuzione di 14 centesimi di euro per azione ordinaria e 15,1 centesimi per azione di risparmio, al lordo delle ritenute di legge. Più precisamente, la proposta prevede la distribuzione di un monte dividendi pari a 2.361.146.684,19 euro, risultante da un dividendo unitario di 14 centesimi di euro per ciascuna delle n. 15.859.575.782 azioni ordinarie e di 15,1 centesimi di euro per ciascuna delle n. 932.490.561 azioni di risparmio; non verrà peraltro effettuata alcuna distribuzione alle azioni proprie di cui la Banca si trovasse eventualmente in possesso alla record date. Il pagamento del dividendo, se approvato dall’Assemblea, avrà luogo a partire dal giorno 25 maggio 2016 (con stacco cedole il 23 maggio e record date il 24 maggio). Rapportando il dividendo unitario al prezzo dell’azione registrato lo scorso 4 febbraio, risulterebbe un rendimento (dividend yield) pari al 5,6% per l’azione ordinaria e al 6,5% per l’azione di risparmio.

? molteplici iniziative del Piano di Impresa in corso, con un forte coinvolgimento delle persone:

• New Growth Bank:

– Banca 5®:
? introdotto il modello di business “specializzato” di Banca 5® in oltre il 65% delle filiali, con oltre 3.000 gestori dedicati e ricavi per cliente già aumentati da 70 a 102 euro;
? in corso di implementazione “Intesa Sanpaolo Casa”, dedicata alla mediazione e intermediazione immobiliare, con l’apertura di 18 agenzie immobiliari già effettuata nelle città più importanti;

– Banca multicanale:
? nuovi processi multicanale testati con successo e clienti multicanale aumentati di circa 950 mila dal 2014 a circa 5,4 milioni; 2,9 milioni di App scaricate su dispositivi mobile; la prima banca multicanale in Italia, con circa l’ 80% dei prodotti disponibili tramite la piattaforma multicanale; aumento del 50% delle transazioni eseguite tramite canali diretti rispetto al 2014;

– Private Banking:
? dal 1° luglio 2015 pienamente operativa la nuova entità Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking;
? filiale di Private Banking a Londra pienamente operativa e rafforzamento di Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse);
? primo lancio di nuovi prodotti disponibili per l’intera Divisione (Fideuram Private Mix) e ampliamento della gamma di avanzati strumenti di consulenza per Intesa Sanpaolo Private Banking;
? aperte due boutique dedicate alla clientela High Net Worth Individuals (Milano e Torino) con un modello di servizio mirato;

– Asset Management:
? nuova gamma di prodotti introdotti nell’offerta della Divisione Banca dei Territori e della Divisione Private Banking (ad esempio prodotti “Riserva” e “Best expertise”);
? lanciata una nuova gamma di prodotti per la Divisione Insurance (ad esempio prodotti “Multiramo”);
? lanciata una nuova gamma di prodotti per le imprese (GP Unico Imprese);

– Insurance:
? portafoglio prodotti in via di ricomposizione a favore di prodotti efficienti in termini di assorbimento di capitale (ad esempio, i prodotti Unit Linked hanno raggiunto il 56% della nuova produzione rispetto al 39% del 2014);
? lancio di una nuova offerta distintiva e innovativa sia nel ramo danni (ad esempio nuova offerta nel comparto salute e una gamma dedicata alle imprese) sia nel ramo vita (“Synthesis” – prodotto Multiramo per la Divisione Private Banking);
? piena integrazione del comparto dei fondi pensione;

– Banca a 360° per le imprese:
? costituita un’unità dedicata al Transaction Banking per il Gruppo e nuove iniziative commerciali in corso / pronte per il lancio;
? rafforzamento della presenza internazionale della Divisione Corporate e Investment Banking (ad esempio apertura dell’ufficio di Washington);
? nuovo modello commerciale e nuova offerta di prodotti per le imprese;
? pienamente operativo il Polo della Finanza di Impresa (nuovo Mediocredito Italiano);

• Core Growth Bank:

– cattura del potenziale reddituale inespresso:
? in corso di realizzazione il progetto “evoluzione del servizio di cassa”: già circa il 44% delle filiali con il servizio di cassa che chiude alle ore 13 mantenendo l’orario esteso unicamente per i servizi di consulenza e circa il 4% delle filiali dedicate esclusivamente alla consulenza;
? nuovo portale di e-commerce per cogliere pienamente il potenziale di attività dopo EXPO 2015;
? introdotto il nuovo modello di servizio nella Divisione Banca dei Territori, con la costituzione di tre catene del valore commerciali, la creazione di circa 1.200 nuovi ruoli manageriali e l’innovazione del modello di servizio per le imprese;
? lancio del “Programma Filiere” con importanti iniziative in settori economici di rilievo (Agricoltura);
? integrazione del comparto del credito al consumo nelle filiali della Divisione Banca dei Territori;
? pienamente operativo il modello Asset Light della Divisione Corporate e Investment Banking, con benefici in termini di cross selling; in corso il rafforzamento della distribuzione;
? in corso nella Divisione Corporate e Investment Banking il programma di eccellenza commerciale, con un rafforzamento del modello organizzativo focalizzato sui settori;
? operativa la riorganizzazione dell’attività internazionale della Divisione Corporate e Investment Banking per presidiare i principali clienti internazionali e in corso di implementazione la strategia internazionale di Banca IMI, focalizzata su prodotti-chiave selezionati;
? avviati la nuova segmentazione e il nuovo modello di servizio per i clienti affluent della Divisione Banche Estere;
? finalizzata la joint venture nel merchant banking con un investitore specializzato (Neuberger), con deconsolidamento delle attività;

– governo continuo dei costi:
? semplificazione del presidio territoriale: circa 300 filiali chiuse dall’inizio del 2015 e circa 570 dal 2014;
? semplificazione delle entità giuridiche: già realizzate la riduzione – nell’attività di leasing, factoring, credito specialistico e consulenza – da 7 fabbriche di prodotto a una sola (nuovo Mediocredito Italiano) e 7 fusioni di banche regionali nella Capogruppo;

– gestione dinamica del credito e dei rischi:
? filiera dedicata alla gestione proattiva del credito pienamente operativa in tutte le Divisioni;
? operativa la gestione integrata dei crediti incagliati;
? riorganizzazione dell’Area di Governo Chief Lending Officer, strutturata per business units;
? separazione tra Risk Management e Compliance, con due responsabili (Chief Risk Officer e Chief Compliance Officer) che riportano direttamente al CEO;

• Capital Light Bank:
– piena operatività, con circa 690 persone dedicate e circa 10 miliardi di euro di riduzione degli attivi non strategici già conseguiti;
– nuovo sistema di performance management pienamente operativo su ciascuna asset class;
– Re.O.Co. (Real Estate Owned Company) pienamente operativa, con un impatto positivo per il Gruppo stimato in 33 milioni di euro dal 2014;

• persone e investimenti come fattori abilitanti:
– oltre 4.000 persone già riconvertite su iniziative prioritarie;
– attuato il Piano di Investimento destinato alle persone del Gruppo, con il più alto numero di partecipanti nella storia del Gruppo;
– programma “Big Financial Data” pienamente in linea con gli obiettivi (coinvolte più di 300 persone);
– pienamente operativi il Chief Innovation Officer e il “Centro per l’Innovazione”, costituito per la formazione e lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e della “filiale ideale”, presso il nuovo Grattacielo Intesa Sanpaolo a Torino;
– lanciato un programma di digitalizzazione su larga scala per accrescere l’efficienza e il livello di servizio nei processi operativi prioritari.
– pienamente operativa la Digital Factory, con risorse dedicate provenienti da tutte le funzioni aziendali, con l’obiettivo di innovare e migliorare i processi operativi prioritari;
– avviato l’investimento per il rinnovamento del layout di 1.000 filiali (50 filiali entro fine mese);
– sottoscritti oltre 140 accordi con le organizzazioni sindacali;
– oltre 3.000 persone si avvalgono già dello “smart working”;
– lanciato un “Programma di Welfare Integrato”.


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