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ANRA AUMENTA IL NUMERO DELLE PRESENZE FEMMINILI NEL
CONSIGLIO DIRETTIVO

Milano 8 giugno 2017 – Nel corso dell’ultima Assemblea straordinaria, ANRA, l’Associazione Nazionale dei Risk Manager e Responsabili Assicurazioni Aziendali, che raggruppa i risk manager e i responsabili delle assicurazioni aziendali italiani, ha approvato la modifica allo statuto associativo prevedendo che un terzo dei posti nel Consiglio Direttivo debba essere riservato al genere femminile. Una scelta che va nella direzione, non solo di sottolineare il tema delle pari opportunità e della diversity, ma anche di aumentare il coinvolgimento delle donne e affermare l’importanza del loro ruolo nel settore del risk management, caratterizzato generalmente da una presenza maschile preponderante. A tale proposito ANRA ha deciso di istituire all’interno dell’Associazione anche un tavolo di lavoro dedicato all’argomento. Lo scopo è quello di sviluppare progetti e stimolare il dialogo proprio sui temi generali delle pari opportunità e dei vantaggi che un confronto aperto può portare in un settore come quello della valutazione del rischio d’impresa.
“La nostra modifica allo statuto vuole essere innanzitutto un primo passo per un maggiore coinvolgimento delle donne sia nella nostra associazione sia soprattutto nel nostro mondo professionale, in una visione che considera la molteplicità e le differenze come valori e risorse preziose d’arricchimento per tutti.” commenta Alessandro De Felice, Presidente di ANRA “Su un totale di 301 soci, le risk manager donne in ANRA a oggi sono 83 e rappresentano più di un quarto della base associativa. Siamo felici di contare già su una buona presenza femminile, ma ci auguriamo che, nei prossimi anni, questa possa incrementarsi ulteriormente. Stimo molto le competenze e l’atteggiamento propositivo delle colleghe – prosegue De Felice – e a tal proposito, la scelta di agevolare l’ingresso delle presenze femminili nel Consiglio Direttivo, portando il loro numero a un terzo del totale partecipanti, crediamo possa essere un driver per affermare ancora più fermamente il ruolo della donna e i vantaggi della diversità di genere nel comparto della gestione del rischio, ma vuole essere anche un invito alle imprese ad aprirsi a quanto un modo moderno richiede.”
“Va anche osservato che la volontà di incrementare il numero delle rappresentanze femminili nel Consiglio Direttivo dell’Associazione nasce su espressa richiesta dei soci e non per obbligo di legge.” commenta Claudia Costa, Vice Presidente di ANRA e Corporate Insurance Manager presso De’Longhi “Non si tratta, quindi, di una mera logica di pari opportunità e di “quote rosa” da preservare, ma di un input sentito che tiene presente le capacità e le diverse sensibilità che quotidianamente siamo in grado di mettere in gioco nella gestione dei rischi. E non si può non cogliere come anche nelle attività di formazione che presidiamo come ANRA sia in crescita il numero di donne che frequentano i corsi, raggiungendo in alcuni percorsi oltre un terzo dei partecipanti. Si tratta, peraltro, di professioniste che in azienda da anni si occupano di risk management, senza che magari ci sia stato finora un riconoscimento concreto e puntuale sul loro profilo di carriera.”
Una rilevazione promossa da RiskGovernance e ANRA nel 2014 stimava le presenze maschili all’87%, sul totale dei professionisti che operano nella gestione del rischio.
Guardando però agli ultimi dati del FERMA European Risk and Insurance Report 2016, la situazione sembra mutata in termini di età e composizione della popolazione dei risk manager europei, evidenziando un aumento della presenza femminile, soprattutto nelle fasce di età più giovani. Secondo questo studio la quota maschile nel 2016 si attesta al 73% del totale mentre quella femminile sale, raggiungendo la quota del 27%. In particolare la concentrazione più alta di presenza femminile si nota nella fascia di età tra i 36 e i 45 anni, dove la quota delle donne arriva a rappresentare il 34% del totale, mentre quella degli uomini si conferma invece al 66%.
Anche la fascia di età tra i 25 e i 30 anni presenta una buona proporzione di quote rosa, che raggiungono il 32%, guadagnando terreno rispetto ai colleghi uomini (i quali ricoprono dunque il restante 68%). Da contro, i dati evidenziano invece una netta scarsità di presenza femminile nelle fasce di età più alte, una situazione che dimostra dunque la presenza di un trend in crescita per quanto riguarda la presenza femminile nel comparto della gestione del rischio a livello europeo.
Anche FERMA, Federation of European Risk Management Association, conta un’alta rappresentanza femminile all’interno del proprio board, sono cinque le donne presenti su un totale di 12 directors.

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