Il futuro del private credit

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Il private credit rappresenta oggi un asset class alternativo in grado di offrire rendimenti stabili e non correlati agli investitori istituzionali. Per capire come si è evoluto e sviluppato il mercato del credito privato bisogna fare prima un passo indietro.
La crisi finanziaria globale ha rappresentato una svolta per il credito privato in Italia. La progressiva diminuzione dell’erogazione dei finanziamenti alle imprese da parte delle banche ha ridato vigore al private credit in quanto ha fornito capitale alle imprese che non erano in grado di accedere ai mercati quotati.

Ma quali sono le prospettive per il futuro? Anthony Fobel, CEO di Arcmont Asset Management, uno dei principali gestori europei di investimenti in private debt (recentemente acquisita da Nuveen), e Ken Kencel, CEO di Churchill Asset Management, società del gruppo Nuveen specializzata negli investimenti in private debt e in private equity attiva in Nord America, analizzano le potenzialità del credito privato.

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Nel report si sottolinea che le dinamiche della domanda e dell’offerta dovrebbero continuare a sostenerne la crescita. Inoltre l’aumento dei tassi di interesse e la volatilità dei mercati pubblici rende più attraente il private credit. In questo contesto dimensioni, volume in gestione ed esperienza rappresentano la chiave di volta per gli investitori nel settore del credito privato e sono alla base del rafforzamento della posizione di Nuveen, società con 1.100 miliardi di dollari di patrimonio in gestione al 31 dicembre 2022.

Il private credit supporta la crescita dell’economia reale

La crisi finanziaria globale (GFC) ha portato a una crescita della domanda di credito privato. La legislazione e le pressioni normative che dovevano sostenere i bilanci hanno costretto le banche a ridurre il volume di prestiti alle imprese del mid-market, lasciando un vuoto considerevole nei mercati dei capitali. Un vuoto che è stato riempito dal private equity che ha colmato la necessità di capitali da parte delle piccole e medie imprese.

Da un lato c’è la domanda di capitale da parte delle imprese dall’altra la necessità degli investitori istituzionali di rendimenti più elevati e di diversificare i portafogli. In che modo il private credit può aiutare le istituzioni a raggiungere i loro obiettivi di investimento?

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– Il private credit può fornire una fonte di reddito supplementare
– I portafogli diversificati altamente selettivi con perdite contenute possono contribuire a generare interessanti rendimenti corretti per il rischio
– La caratteristica del tasso variabile dei prestiti senior può proteggere i rendimenti in caso di aumento dei tassi e di inflazione
– Diversificazione. I rendimenti degli asset dei private markets hanno correlazioni basse o negative con i rendimenti del mercato pubblico
– Gestione della volatilità. Gli asset privati generalmente non sono valorizzati quotidianamente e quindi sono meno esposti all’impatto di notizie e di altri rischi che invece possono avere un impatto sui mercati quotati.

Dimensione, scala e competenza: la chiave di volta per gli investitori

Le imprese e gli sponsor di private equity si rivolgono a gestori di private credit di comprovata esperienza, come Churchill e Arcmont, per i seguenti motivi:
• Maggiore velocità, affidabilità e certezza di esecuzione, in particolare quando i mercati liquidi sono volatili o chiusi
• Soluzioni di finanziamento più flessibili che possono essere adattate alle necessità aziendali
• Capacità di fornire capitale di proseguimento per facilitare la futura crescita organica.

La chiave del successo nel private credit è il flusso di operazioni, che è il risultato delle solide relazioni con gli sponsor e dell’esperienza di Churchill e Arcmont. Inoltre Nuveen è ora in grado di proporre agli investitori maggiori opportunità di diversificazione, grazie a una serie più ampia di investimenti e all’esposizione geografica. Gli investitori infatti possono beneficiare delle diverse dinamiche dei mercati del private credit europeo e statunitense.

In quali settori? La pandemia ha portato a un cambiamento dei paradigmi sia nei comportamenti personali che aziendali favorendo alcuni settori. Tra questi spiccano i settori della logistica, dell’assistenza sanitaria, dei servizi alle imprese e del software.

Inflazione e aumento dei tassi: condizioni ideali per il private credit

Spesso le condizioni di raccolta più difficili possono essere il momento migliore per investire, si sottolinea nel report. L’attuale contesto economico caratterizzato dall’aumento dei tassi e dall’inflazione può rappresentare un’opportunità. Secondo Anthony Fobel e Ken Kencel questo potrebbe essere l’anno migliore per il credito privato. Ecco perché:

– La domanda di credito privato è forte, con le piccole e medie imprese alla ricerca di capitali.
– L’aumento dei tassi di base e gli spread più ampi, che riflettono la maggiore volatilità del mercato, hanno migliorato il pricing
– I costi di interesse più elevati e le strutture di capitale più conservative hanno fatto sì che le nuove operazioni siano state strutturate a multipli di leva notevolmente inferiori
– La scarsità di operatori di grandi dimensioni e con masse critiche in gestione in grado di sottoscrivere nuove transazioni ha migliorato le condizioni di finanziamento per i finanziatori
– Oggi le imprese da finanziare vantano una maggiore qualità e sono quindi in grado di affrontare con maggior successo le sfide macroeconomiche.