Da Twitter a X. Che cosa significa per l’industria della comunicazione? 

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Da Twitter a X — 

Mentre fino ad ora si valutavano semplicemente gli effetti che avrebbe potuto avere la continua trasformazione di Twitter da parte di Elon Musk, il cambiamento inaspettato nell’identità del marchio ha avuto un impatto sulle strategie di comunicazione assolutamente diverso.

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Anzitutto va rilevata una grande incertezza sull’allocazione del budget delle campagne media a pagamento. In un recente post, Elon Musk ha rivelato che la sua piattaforma sta ora registrando un flusso di cassa negativo a causa di un calo del 50% delle entrate pubblicitarie e di un pesante carico di debiti.

Il passaggio a X senza chiarimenti sufficienti o proposte future può spogliare la piattaforma delle associazioni positive dei consumatori e indirizzare la loro attenzione verso altre alternative. Di conseguenza, ciò genera un clima di incertezza in chi si occupa di strategie di comunicazione e tra i media planner. Un recente sondaggio, condotto dalla rivista inglese Campaign, ha rivelato che è probabile che molti adottino un approccio “attendista” prima di prendere decisioni importanti sul budget.

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“Cambia il nome ma cambiano anche tanti dettagli sulla piattaforma social che ora fa capo a Elon Musk” fa presente la testata Wired. “Oltre al cambio nome c’è molto di più o, meglio, di meno, se per meno si intende ciò che prima era a disposizione gratuitamente. A parte questioni di nome, logo, indirizzi e luminarie della sede, X ha infatti consolidato la divisione degli utenti in quelli abbonati al servizio Blue e ai liberi fruitori della community, con i secondi che sono sempre più destinati a un ruolo marginale e limitato”.

“Molto più di un cambio di nome e di logo: l’idea è di disintermediare le banche, fare di X la più importante (di maggior valore) istituzione finanziaria del mondo” commenta sul sito nicolaporro.it .

Gli utenti mensili

Prima della revisione dell’identità, il principale fornitore di dati Insider Intelligence prevedeva che gli utenti mensili di Twitter in tutto il mondo diminuissero di circa il 4% nel 2023 e di un altro 5% nel 2024 a causa dei cambiamenti fondamentali che il suo proprietario stava comunque apportando. A seguito del cambiamento di logo e nome, che confonde i consumatori e le imprese e mette alla prova la fedeltà al marchio, aumenta sensibilmente il rischio che gli utenti si orientino verso i concorrenti. Di conseguenza, i contenuti brandizzati su X potrebbero registrare un ROI inferiore in termini di copertura o coinvolgimento rispetto a quanto previsto in precedenza.

Difficoltà nella creazione di asset di marca su X

L’outlet digitale americano Digiday, molto informato sulle tendenze che trasformano i media e il marketing, ha sottolineato le preoccupazioni di alcuni esperti di marketing sul futuro di X. La mancanza di chiarimenti o piani direzionali per il rebranding li lascia incapaci di pianificare le loro strategie di marketing e creare posizionamenti per le marche. Secondo quanto riferito, molti stanno ancora determinando come si svolgerà il rebranding o se la piattaforma potrebbe persino tornare a essere Twitter.

L’assenza di una chiara tabella di marcia per i creatori di strategie di comunicazione ha creato una mancanza di fiducia in questo nuovo marchio, con conseguente incertezza su come i loro progetti di asset possono essere adattati a X. Stranamente, però, mentre è evidente che questo cambiamento improvviso e significativo sta creando problemi da non sottovalutare, i leader di X sono ottimisti riguardo alla rivoluzione che ne seguirà.

Indipendentemente dalle trasformazioni che pensano di introdurre nell’industria della comunicazione, è essenziale che i comunicatori e i leader aziendali seguano da vicino gli annunci imminenti su come verrà realizzata la visione di questa applicazione nel suo complesso. Ciò consentirà loro di stare al passo con la concorrenza e di adattare le strategie digitali a eventuali nuove funzioni e caratteristiche imminenti.