Gli investimenti ad impatto in Europa. Crescente interesse e consapevolezza anche nel mercato dell’arte

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Gli investimenti ad impatto in Europa stanno guadagnando slancio e si stanno evolvendo come una forza significativa nel panorama degli investimenti. Gli investimenti a impatto si riferiscono agli investimenti effettuati con l’intenzione di generare un impatto sociale e ambientale positivo insieme ai rendimenti finanziari.

Crescente interesse e consapevolezza

In Europa si è registrato un notevole aumento dell’interesse e della consapevolezza dell’impact investing tra gli investitori, sia istituzionali, sia individuali, in parte determinato da una crescente preoccupazione per le questioni sociali e ambientali. Le autorità di regolamentazione europee continuano ad adottare misure per sostenere e promuovere la finanza sostenibile. Il Piano d’azione dell’Unione europea sulla finanza sostenibile, lanciato nel 2018, mira a integrare le considerazioni ambientali, sociali e di governance (ESG) nel processo decisionale finanziario.

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Le priorità chiare dell’ESMA

Andrea Gasperini, purtroppo scomparso recentemente, segnalava all’inizio del 2023 le priorità chiare dell’ESMA per la finanza sostenibile. Il suo lavoro scrupoloso e attento e la sua competenza sulle tematiche ESG hanno svolto un importante ruolo nel diffondere la cultura dell’integrazione della sostenibilità nell’analisi finanziaria. Con grande passione curava l’osservatorio ESG dell’associazione AIAF ed era membro dell’EFFAS Commission on Environment, Social and Governance (CESG).

L’Action Plan si compone di otto raccomandazioni chiave, diverse altre raccomandazioni trasversali e dieci azioni focalizzate su specifici settori del sistema finanziario. In particolare, l’azione numero quattro tratta dell’integrazione della sostenibilità nella consulenza finanziaria richiamando due tematiche: il rischio di greenwashing, dove per affrontarlo è necessario disporre di nuove metodologie di indici sostenibili più trasparenti e affidabili, e le preferenze in materia di sostenibilità da parte degli investitori, che devono essere tenute in considerazione nella valutazione dell’adeguatezza degli investimenti.

È qui che entra in scena l’European Securities and Markets Authority (ESMA) l’organismo dell’Unione Europea il cui obiettivo è quello di contribuire a salvaguardare la stabilità del sistema finanziario al quale partecipano tutte le Autorità di vigilanza bancaria dell’Unione Europea. Cliccare qui per maggiori approfondimenti.

Istituzione di fondi e piattaforme di impatto

L’Europa ha visto la creazione di fondi e piattaforme di investimento a impatto dedicati al finanziamento delle imprese che hanno un atteggiamento positivo. Questi fondi si concentrano su una serie di settori, tra cui l’energia rinnovabile, la sanità, l’istruzione e le imprese sociali.
I criteri ambientali, sociali e di governance (ESG) sono diventati sempre più integrati nel processo decisionale sugli investimenti. Gli investitori guardano sempre più spesso alle aziende che non solo offrono rendimenti finanziari ma dimostrano anche pratiche commerciali responsabili.

Gli investitori sono alla ricerca di metodi trasparenti e standardizzati per valutare l’impatto sociale e ambientale dei loro investimenti. Innovazione e tecnologia svolgono un ruolo importante nel promuovere gli investimenti a impatto sociale. Stanno emergendo piattaforme e strumenti fintech per facilitare gli investimenti a impatto fornendo migliori informazioni, analisi e accesso alle opportunità di investimento a impatto.

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Art & Finance di Deloitte Private

L’ultima edizione del report biennale Art & Finance realizzato da Deloitte Private in collaborazione con ArtTactic, società inglese specializzata in ricerche di mercato, ha visto la partecipazione, sia online sia in presenza a Lussemburgo, di persone provenienti da tutto il mondo. Del resto, l’appuntamento era di una certa rilevanza, visti i due intensi anni di lavoro che hanno portato a un report di oltre quattrocento pagine in cui, sotto molteplici aspetti, è stato mostrato l’intreccio sempre più solido che lega il mondo finanziario al sistema arte, come giustamente afferma la testata “Il Giornale dell’Arte“.

Il lavoro è diviso in otto sezioni e affronta molteplici argomenti: dal wealth management, ai servizi di art lending, dall’impatto degli investimenti culturali, alla sostenibilità ambientale e filantropia, senza tralasciare gli aspetti del risk management e la nutrita componente di sondaggi e survey rivolti agli oltre 430 operatori del settore, family office e banche come Morgan Stanley, Royal Bank of Canada, JP Morgan e Goldman Sachs.

La ricchezza e il mercato globale dell’arte

Arte e collezionismo valgono per gli High Net Worth Individual (HNWI) 2.174 miliardi di dollari nel 2022 e la cifra potrebbe crescere fino a una stima di 2.861 nel 2026, a causa dell’aumento del numero di UHNWI in tutto il mondo e la loro maggiore allocazione della ricchezza nell’arte e oggetti da collezione.
Il mercato dell’arte non è però riuscito a catturare la crescita della ricchezza complessiva degli ultimi 10-15 anni. Ciò segnala che il mercato dell’arte nel suo complesso fa più fatica ad attrarre l’attenzione del più grande patrimonio netto (HNW) e conseguentemente la ricchezza che detengono gli individui, rispetto a settori come quello globale del mercato dei beni di lusso.
Ma fortunatamente il potenziale di crescita del mercato del collezionismo di lusso è evidente se si osserva l’impennata delle vendite all’asta degli ultimi due anni,
e in particolare quanto è successo nel 2022.

Deloitte Private si aspetta di vedere un crescente interesse per gli oggetti da collezione di lusso e ravvisa un potenziale per attingere a qualcosa di molto più ampio e una più ampia industria dei beni di lusso. Le parti interessate dovrebbero iniziare a integrare questi aspetti nella loro strategia aziendale.