Dalle antiche navi alle polizze vita: una breve storia

di Unipol - redazione@lamiafinanza.it -
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Condividere il rischio e ridurre i danni economici degli eventi sfavorevoli. Sono i concetti alla base delle assicurazioni. Che nascono da un bisogno innato, la ricerca di sicurezza, e si sono sviluppate nel corso di molti secoli

Al giorno d’oggi le assicurazioni sono un fatto scontato: se guidiamo un’auto, dobbiamo avere una polizza Rc (responsabilità civile), se ci capita un infortunio, chiediamo alla compagnia il rimborso, e quando iniziamo a pensare a quando smetteremo di lavorare, le assicurazioni vita ci offrono l’opportunità di poter contare su una rendita con cui integrare la pensione…

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Ma quando sono nate le assicurazioni? Non esiste una data precisa, in realtà, perché questa attività, un po’ come l’uso del denaro e degli altri strumenti finanziari, si è sviluppata nel corso dei secoli, di pari passo con il commercio e con il progredire verso un’economia più evoluta.

Un bisogno primario: la sicurezza
Le assicurazioni così come le conosciamo oggi sono la risposta efficiente e moderna a un bisogno primario per gli esseri umani. Il bisogno di sicurezza, di proteggere se stessi e i propri cari dalle avversità (catastrofi naturali, guerre, carestie, malattie…) o dagli inconvenienti grandi e piccoli è nato insieme con noi. I sacrifici alle divinità erano un modo primitivo di proteggersi, di “assicurarsi” la loro benevolenza e quindi una sorte favorevole. Ma anche le forme più elementari di socialità hanno alla base la ricerca di sicurezza: la solidarietà e la volontà di aiutarsi reciprocamente è una delle motivazioni che hanno spinto a creare e a consolidare le prime comunità.

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Lo sviluppo delle organizzazioni sociali e produttive da un lato ha creato nuovi bisogni, dall’altro ha portato a perfezionare gli strumenti con cui rispondere al bisogno di sicurezza. Gli uomini hanno iniziato, per esempio, a sentire l’esigenza di proteggere le merci quando venivano trasportate da un paese all’altro, hanno cercato il modo di tutelare i loro beni, a cominciare dalla casa, e hanno infine imparato che anche la vita umana ha un valore economico da assicurare.

I primi contratti
Anche le civiltà più antiche (in India o in Babilonia, per esempio) hanno lasciato tracce di accordi, di “contratti” stipulati, spesso oralmente, per proteggere il beni trasportati dalle navi o dalle carovane.

Una forma più moderna di assicurazione si afferma però solo a partire dal basso Medioevo: nel momento cioè in cui i viaggi via mare (e non solo commerciali, ma anche “militari”, con le Crociate) assumono una grande importanza. Sono viaggi lunghi e rischiosi: navi, uomini e merci sono esposti a tempeste, malattie, incursioni dei pirati, danneggiamenti.

La prima forma di assicurazione a svilupparsi è infatti quella marittima. I primi esempi di contratti sono stati trovati a Venezia e risalgono al 1200, ma è a partire dal secolo successivo che le polizze di assicurazione si sviluppano e diventano una prassi comune nei commerci via mare. E nel 1369, ancora in Italia, a Genova, viene promulgato il primo codice delle assicurazioni marittime.

Tra il 1600 e il 1700 il cuore dell’attività finanziaria si sposta a Londra, ed è lì che nascono le prime polizze contro l’incendio e le prime assicurazioni collettive. Le prime hanno un impulso dopo l’incendio che nel 1666 distrusse gran parte della City: assicurare gli edifici (che erano per lo più in legno) contro il fuoco divenne una prassi diffusa.

La statistica e le assicurazioni sulla vita
L’affermazione delle assicurazioni moderne non sarebbe stata possibile senza lo sviluppo della scienza della statistica, alla quale ha dato un impulso determinante – sempre nella seconda metà del ‘600 – il matematico francese Blaise Pascal. Grazie alla statistica le assicurazioni hanno potuto contare su una base scientifica per il calcolo delle probabilità: l’eventualità che un evento si verifichi poté, da allora in poi, essere misurata in modo matematico. Una delle prime compagnie londinesi specializzata nelle assicurazioni contro gli incendi, adottò per esempio l’ipotesi che una casa su 200 bruciasse ogni 15 anni.

Le assicurazioni collettive, in cui agisce cioè non un unico assicuratore, ma un gruppo, ci rimandano invece a un nome che è tuttora tra i simboli delle assicurazioni nel mondo: Lloyd’s. Edward Lloyd era il gestore di un caffè londinese, dove si riunivano gli assicuratori marittimi, e dove nacque l’uso di assicurare collettivamente i rischi più ingenti. Ancora oggi Lloyd’s è il più grande ri-assicuratore del mondo.

Anche le assicurazioni sulla vita nacquero, probabilmente, da quelle marittime, poiché anche i capitani erano preziosi, come le navi e il loro carico. Ma perché il “ramo vita” si sviluppasse in una forma moderna si dovette attendere la seconda metà del XVII secolo quando nacquero il calcolo delle probabilità e, soprattutto, la tavola di mortalità, grazie all’astronomo Halley.

Alla fine del ‘600 dunque c’erano le basi per lo sviluppo delle imprese moderne di assicurazioni. Che si svilupparono fino ai giorni nostri.

L’assicurazione oggi
Oggi le assicurazioni toccano anche eventi ben più quotidiani e familiari dei grandi viaggi per mare. Siamo assicurati contro il rischio di infortuni, che possono essere causati anche da piccoli incidenti domestici. I nostri beni sono protetti contro il furto e l’incendio. Siamo coperti da assicurazioni obbligatorie, come quella contro gli infortuni sul lavoro, e tuteliamo noi stessi e gli altri attraverso le assicurazioni di responsabilità civile (come la Rc auto) che offrono un risarcimento economico quando causiamo un danno a terzi.

Ci si può assicurare contro gli eventi più gravi, facendo in modo per esempio che i propri cari abbiano un sostegno economico in caso di decesso. E ci si può garantire una rendita per tutta la vita, sperando che sia più lunga possibile.

Ma alla base di tutti questi contratti, di questi tipi diversi di polizze, c’è sempre lo stesso concetto: condividere il rischio, e ridurre il danno economico che può derivare dal suo verificarsi. Proprio come accadeva con le grandi navi del 1700.