14 gennaio: Giornata Mondiale della Logica. Due curiosi quesiti … e le loro soluzioni
— Giornata Mondiale della Logica —
Il World Logic Day è stata istituito nel 2019 dall’Unesco, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura.
La capacità di pensare è una delle caratteristiche più distintive del genere umano. In diverse culture, la definizione di umanità è associata a concetti come coscienza, conoscenza e ragionamento. Secondo la tradizione classica occidentale, gli esseri umani sono definiti “animali razionali” o “animali logici”. La logica, come indagine sui principi del ragionamento, è stata studiata da molte civiltà nel corso della storia e, fin dalle sue prime formulazioni, ha svolto un ruolo importante nello sviluppo della filosofia e delle scienze.
Nonostante la sua innegabile rilevanza per lo sviluppo della conoscenza, delle scienze e delle tecnologie, c’è poca consapevolezza pubblica sull’importanza della logica. La proclamazione della Giornata Mondiale della Logica da parte dell’UNESCO, in collaborazione con il Consiglio Internazionale per la Filosofia e le Scienze Umane (CIPSH), intende portare significato concettuale e implicazioni pratiche della logica all’attenzione non solo delle comunità scientifiche, ma soprattutto di un pubblico più ampio.
E a proposito di un tema tanto attuale come l’Intelligenza Artificiale, il Direttore generale dell’UNESCO Audrey Azoulay aggiunge: “L’intelligenza artificiale (AI), il cui progresso senza precedenti costituisce una rivoluzione tecnologica e persino antropologica, è essa stessa fondata sul ragionamento logico. Attraverso il primo strumento di definizione degli standard globali relativo all’etica dell’IA, l’UNESCO si è impegnata a stabilire un quadro etico per questo innovativo prodotto della logica”.
Due quesiti logici non tanto facili (con le loro soluzioni)
Il conto al ristorante
Il primo è un test molto famoso, che parla di un conto al ristorante. E’ pubblicato proprio oggi su QN Quotidiano Nazionale e lo riportiamo qui per voi.
Ci sono tre amici che vanno a mangiare fuori. Alla fine chiamano l’oste e chiedono il conto, che è di 30 euro. Ognuno tira fuori un pezzo da 10 e paga il conto. Poi però accade qualcosa: il ristoratore si accorge di aver sbagliato e che avrebbero dovuto pagare 25 euro. Ritorna perciò con 5 euro di resto. Fin qui, tutto bene. I problemi nascono quando i tre decidono di dividersi i 5 euro. Non sapendo come fare, si prendono 1 euro a testa e lasciano 2 euro di mancia all’oste. Ma dopo cena si chiedono: quanto abbiamo speso a testa? E fanno i conti: 9 euro e non più 10. Ma 9×3 fa 27, più i 2 di mancia fa 29. Dunque, dove sarà finito l’euro che manca?
Il maggior gettito del Fisco nel 2023 senza aumento della pressione fiscale
Le soluzioni
Il conto al ristorante
Per risolvere quello che sembra non avere soluzione, bisogna fare un ragionamento logico, e non lasciarsi trarre in inganno da un giro di parole che non fa altro che spostare l’attenzione su un calcolo che, in realtà, è già fatto. Analizziamo tutto secondo logica: i tre amici pagano 10 euro ciascuno per un totale di 30 euro. Quando il ristoratore porta loro il resto di 5 euro, il conto diventa di 25 euro. Più 2 di mancia fa 27 euro, che diviso 3 fa esattamente 9 euro ciascuno. Dunque non è sparito proprio nessun euro. Se invece non si usa la logica, si viene tratti in inganno perché si fa ancora riferimento a un conto di 30 euro anche dopo che il ristoratore ha restituito il resto. Ma il conto di 30 euro – è questo il punto – non esiste più. Il nuovo conto è infatti di 25 euro e bisogna fare riferimento solo a quello. Per cui non ha senso dire 27 euro (9×3) + 2 di mancia, dal momento che i 2 di mancia sono già nei 27 euro. E poi nel computo finale non dobbiamo più arrivare a 30 ma semplicemente a 25.
Il maggior gettito del Fisco nel 2023
Il Superbonus 110% era stato concepito per consentire di non pesare negativamente sul bilancio dello Stato, pur portando molti benefici ai cittadini privati. Anzi, con opportuni accorgimenti il provvedimento avrebbe consentito di realizzare degli attivi di bilancio strutturali negli anni a venire, tali da portare ad una progressiva riduzione del debito pubblico. In realtà è stato fortemente osteggiato in seguito dalla classe politica che non ne ha condiviso le finalità. Comunque gli effetti positivi, per lo meno per l’anno in cui si è attuato il provvedimento, si sono fatti sentire appunto nel 2023, come del resto ampiamente previsto dagli studi in materia.
Nomisma aveva quantificato i crediti fiscali emessi a 71,8 miliardi di euro (non di spese attuali per lo Stato, ma di future minori entrate date dal credito d’imposta) ed aveva quantificato l’impatto economico benefico sull’economia a 195,2 miliardi di euro, tale da assicurare maggiori entrate fiscali per lo Stato e da compensare largamente le minori entrate teoriche. Nel 2023 infatti le maggiori entrate sono già ben oltre 20 miliardi e non accennano a diminuire.
Enea, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, stimava inizialmente il costo leggermente più alto, in 76-78 miliardi, ma a fine 2023 l’aggiornamento di dicembre dei dati pubblicati dall’Agenzia calcola che il superbonus 110% abbia superato i 100 miliardi per via della corsa a completare i lavori ed evitare il taglio dello sconto al 70%.
Conclusione logica: quale straordinario gettito fiscale dovremmo attenderci allora per il 2024 e 2025? Perché le previsioni del Fisco non ne tengono conto fin da ora? Mah…