Giornale Radio cambia marchio e lo fa realizzare all’intelligenza artificiale

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— di Luigi Crespi

L’emittente di informazione h 24 nata un mese prima del Covid, nel corso degli ultimi tre anni è cresciuta fino a 400.000 ascoltatori nel giorno medio, secondo i dati dell’indagine ufficiale TER (Tavolo Editori Radio).
Ma in questi tre anni il modello di Giornale Radio è cambiato: inizialmente doveva essere un collettore di notiziario a rullo, senza nessun tipo di commento. Un’informazione secca ed essenziale, peraltro diffusa solo su piattaforme digitali (streaming, digitale tv terrestre e DAB).

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Non solo notiziari, ma anche commenti e tanto altro

Poi però, gradatamente, sono state integrate le emissioni in FM e, soprattutto, il palinsesto si è allargato ed ammorbidito: non solo notiziari, ma anche commenti, approfondimenti e qualche nota musicale, seppur, ovviamente, non al livello delle radio tradizionali, essendo il singolo brano un collante tra un contributo informativo ed un altro.

Intervista a Domenico Zambarelli

“Il marchio era stato studiato e realizzato mettendo un classico microfono da notiziario a simboleggiare la lettura delle notizie dei nostri giornali radio”, ha spiegato in un’intervista al periodico di settore Newslinet.com l’editore Domenico Zambarelli (nella foto sotto con il logo precedente):“Oggi lo scenario è differente, non esiste più un format chiuso alle sole notizie e nemmeno la sovrapposizione di Radio RAI, che non denomina più i notiziari con il nostro marchio, ma con Gr 1 Radio Rai”.

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L’’intelligenza artificiale? Perché?

Ma perché far elaborare il marchio all’intelligenza artificiale? “Ci avevano proposto un’applicazione di IA dedicata a questo ed abbiamo voluto testarla. Il sistema ci ha restituito una serie di proposte, che sono state successivamente affinate, invitando la IA ad intervenire su linee, colori, contesti, sfondi, ecc. Il processo ed il risultato mi hanno soddisfatto”, continua Zambarelli.

Io che sono un purista preferivo la prima versione e sono assolutamente avversativo al dilagare di queste applicazioni, ma quello che conta è: come è cambiata Giornale Radio in questi tre anni?
“Quello attuale di Giornale Radio è un formato tutelato (depositato come opera originale) che esalta la libertà di informare attraverso la narrazione dei fatti del giorno e del momento, con autorevoli giornalisti e altrettanti ospiti di eccellenza. Tanto da arrivare ogni giorno ad avere oltre 40 ospiti esclusivi”, spiega Zambarelli.

Dal Lavoro alle Pensioni

Il nuovo marchio (immagine a sinistra) sarà presentato in concomitanza con la partenza, da lunedì 26 giugno, di “Dal Lavoro alle Pensioni”, un nuovo appuntamento condotto in studio in esclusiva da Pasquale Tridico.

Zambarelli coglie anche l’occasione per commentare lo scontro in essere tra RAI e TER, con la decisione della concessionaria pubblica di uscire dall’indagine dal gennaio 2024 per non condivisione con la governance dalla società che rileva gli ascolti.
“Ritengo importante sottolineare in modo critico, ma costruttivo, che qualsiasi struttura che governi la realizzazione delle indagini possa essere gestita non solo da pochi editori, oramai consolidati in posizioni e con una forma mentis figlia del passato, ma anche da nuovi soggetti che operano anche solo sul DAB”, è il pensiero di Zambarelli.
“La governance di chi amministra uno strumento di ricerca è essenziale. E’ quindi importante che si formi un comitato tecnico con potere decisionale formato anche dai centri media, dalle aziende che investono, da organi di controllo istituzionali e da esperti di marketing e comunicazione che confluiscano dall’Università”